Le nuove regole sul credito bancario che saranno valide dal 1° gennaio, rappresenteranno un rischio reale per le Pmii. Per questo l'Abi e le associazioni di categoria Assoconfidi, Confagricoltura, Confedilizia, Cia, Coldiretti, Confapi, Confindustria e Rete imprese Italia hanno sottoscritto un protocollo che prevede strumenti informativi e di supporto alle imprese, analisi di ogni singola linea di credito, soluzioni personalizzate per il rientro degli sconfinamenti. Il documento rappresenta dunque l'impegno del mondo del credito e di quello associativo ad affrontare i rischi che i nuovi tempi di sconfinamento porteranno al sistema. Il 31 dicembre, infatti, si concluderà il periodo di deroga concesso da Basilea a alle banche italiane per effettuare la segnalazione degli sconfinamenti dopo 180 giorni e, anche in Italia, in linea con quanto già avviene negli altri sistemi bancari europei, la segnalazione dovrà essere attivata dopo 90 giorni. Gli effetti potrebbero essere pesanti sia per le imprese, sia per gli istituti di credito. Per le prime, infatti, lo sconfinamento comporterebbe la segnalazione in Centrale rischi e la possibile revoca delle linee di credito, la richiesta di immediato rientro dell'esposizione, la segnalazione a tutte le banche della presenza di crediti sconfinati con l'effetto, per l'azienda, di essere considerata insolvente dal sistema. Serie le conseguenze anche per gli istituti di credito. Dopo 90 giorni questi sarebbero infatti costretti a classificare i crediti sconfinati come "crediti deteriorati" con un aggravio dei requisiti patrimoniali, già molto stringenti, che richiederebbero nuovi accantonamenti. Per compensare il rischio di ulteriore stretta nell'erogazione del credito spiega Antonio Lo Monaco, segretario nazionale Federconfidi «i Confidi cercheranno di garantire prestiti ponte delle banche alle imprese per i 90 giorni che queste perdono con le nuove tempistiche. Una misura legata all'emergenza di questo periodo, nella consapevolezza però che la certezza dei pagamenti sia una buona regola per tutti». (Estratto da Il Sole 24 Ore del 02/12/2011)