Flourish è un progetto di agricoltura di precisione che mira a ridurre l'uso di prodotti fitosanitari per il controllo delle infestanti mediante l'utilizzo di avanzate tecnologie di robotica ed intelligenza artificiale. Un robot volante (UAV) ed un veicolo autonomo di terra (UGV) collaborano in maniera quasi completamente automatizzata per monitorare le colture e per intervenire in maniera accurata e selettiva per eliminare le infestanti. L’UAV ha il compito di sorvolare ed ispezionare le colture dall'alto, l'UGV sfrutta le informazioni fornite dall’UAV per raggiungere e rimuovere autonomamente le infestanti. In Flourish sono state prese in considerazione due diverse colture per realizzare casi di studio su barbabietola da zucchero e girasole. Le attività relative al caso studio girasole sono svolte dai partner italiani del progetto: Dipartimento di Ingegneria Informatica Automatica e Gestionale Antonio Ruberti, Università degli Studi di Roma " La Sapienza" (UNIROMA1 per brevità) e A.S.S.A.M. Servizio Fitosanitario Regionale delle Marche (ASSAM per brevità). Oltre ad una descrizione generale del progetto e delle metodologie seguite, in questo lavoro vengono presentati i risultati preliminari del modulo di classificazione automatica delle specie. I risultati, benché preliminari, avallano la bontà delle scelte fin qui compiute.
La salvaguardia ambientale e le produzioni di qualità, nonché la riduzione dei costi operativi, sono aspetti ampiamente ricercati dalle aziende agricole e dai tecnici. Infatti, i trattamenti alle colture arboree, nelle prime fasi vegetative e durate la gestione verde della chioma, effettuati con tecnologie tradizionali, comportano dispersioni di agrofarmaco difficilmente quantificabili. In tal senso, le innovazioni tecnologiche per l’irrorazione si stanno indirizzando verso soluzioni capaci di incrementare l’efficienza operativa come l’impiego di macchine irroratrici a tunnel in grado di recuperare la frazione di miscela altrimenti persa. Tuttavia, ad oggi sono disponibili poche informazioni circa gli effettivi volumi necessari in funzione delle caratteristiche della vegetazione. Sulla base di tali considerazioni, la U.O. ha implementato uno studio preliminare volto a monitorare i quantitativi di miscela irrorati sulla base delle caratteristiche della “vegetazione bersaglio” utilizzando gli strumenti offerti dalla viticoltura di precisione. Ciò costituisce una prima fase della ricerca che ha come obiettivo principale la determinazione delle potenziali correlazioni tra vigoria del vigneto (NDVI vigor index) e volume di miscela necessario. Lo studio è stato condotto nella stagione 2013 ad Arezzo, nel centro Italia. I risultati mostrano percentuali di volumi recuperabili dal 17,8% al 30,6% durante la gestione verde della chioma