FERMO – Il biologico e la dieta Mediterranea rappresentano un fiore all’occhiello per la Regione Marche. E’ quanto emerso nel corso del convegno dal titolo “Biologico e dieta Mediterranea”, organizzato nell’ambito di Tipicità Festival a Fermo. Nel corso della tavola rotonda si è discusso di “dieta Mediterranea e biologico: la sfida del locale nei confronti del globale”. L’apertura dei lavori è stata a cura di Massimo Sandroni direttore della Cia Agricoltori delle Marche. Sull’importanza di consumare cibi biologici ha parlato il professor Francesco Solfanelli dell’Università Politecnica delle Marche: «E’ importante consumare cibi biologici perché come Unione Europea, e quindi come Stato membro, ci siamo imposti un obiettivo molto importante ovvero raggiungere il 25 per cento delle nostre superfici entro il 2030. Un traguardo che vogliamo raggiungere principalmente per due motivi:
uno legato alle questioni ambientali che riguardano le produzioni biologiche, l’altro interessa più direttamente il consumatore che percepisce nei prodotti biologici un valore aggiunto, soprattutto legato alla qualità. Tutto questo ben si lega nel seguire un’alimentazione Mediterranea».
Giovan Battista Girolomoni, presidente del Distretto biologico delle Marche nel corso del simposio ha ricordato come: «Il Distretto biologico delle Marche rappresenta più di 2mila aziende marchigiane. Del resto la regione è leader a livello Europeo per quanto concerne il comparto del biologico con tutti i settori rappresentati; si tratta dunque di un sistema unico e diversificato. Il biologico ha a cuore l’aspetto salutistico dell’alimentazione, inoltre la dieta Mediterranea si è da sempre sposata con il biologico, basti pensare che predilige i legumi e i prodotti integrali. Una dieta che dunque va incontro alla tutela della sostenibilità ambientale, dell’ecosistema e delle persone».
Al convegno ha preso parte anche il dottor Lando Siliquini, del Laboratorio della dieta Mediterranea, autore del libro “Dieta Mediterranea. Il tempio della Sibilla”. Nel libro il dottor Siliquini spiega perché la dieta Mediterranea, patrimonio immateriale dell'umanità, risulta essere il miglior tipo di alimentazione del mondo. Siliquini lo spiega accompagnando il lettore attraverso un viaggio antropologico e storico della dieta Mediterranea, adottata dal mondo scientifico come standard di riferimento di nutrizione equilibrata, sostenibile e raccomandabile. Mentre nella seconda parte del libro il dottor Siliquini affronta il tema della prevenzione e delle sostanze nocive degli alimenti. Temi che ha affrontato nel corso del convegno.
Le conclusioni sono state a cura di Matteo Carboni, presidente CIA Agricoltori provinciale.
Traini della Cia Agricoltori provinciale “Anche quest’anno registriamo una fioritura anticipata di questo fiore a causa del clima mite”
ASCOLI PICENO – In questi giorni i florovivaisti del territorio sono alle prese con la sistemazione dei mazzetti di mimose in vista dell’otto marzo. «Dopo la pandemia – afferma Giuseppe Traini della Cia Agricoltori provinciale – quest’anno stiamo assistendo ad una ripresa della richiesta di mimose da utilizzare come addobbo nei vari locali in occasione della festa della donna». «Tra le novità di quest’anno riguardo questo fiore – aggiunge Traini – c’è la riscoperta delle confezioni, ovvero si acquista la mimosa abbinata ad altre piante, dove il colore giallo esalta tutta la composizione floreale». Anche quest’anno, a causa del clima mite registrato durante questa stagione invernale ormai alle porte, si registra una fioritura anticipata della mimosa. Proprio per questo motivo i florovivaisti conservano i mazzetti delle mimose in appositi frigoriferi. Il prezzo è linea con quello dello scorso anno: i mazzetti, che vanno in base al peso, partono dagli 80 centesimi, un euro fino ad arrivare a 10 euro mentre le piante, il cui prezzo va in base alla grandezza del vaso, vanno dai 5, 6 euro fino ad arrivare a 60 euro. A riguardo la Cia Agricoltori ricorda ai compratori di fare acquisti oculati stando attenti a chi specula sulla vendita della mimosa, fiore tipico di questa ricorrenza.
Matteo Carboni presidente Cia provinciale: “Le piogge di questi giorni rappresentano un ristoro, ma la situazione va monitorata”
ASCOLI PICENO – «Le piogge di questi giorni rappresentano un ristoro, soprattutto per le semine, ma la situazione va monitorata anche in vista dell’estate». E’ quanto afferma il presidente provinciale della Cia Agricoltori, Matteo Carboni. «Sicuramente le recenti precipitazioni, così come la neve nelle scorse settimane, sono un aiuto per gran parte delle nostre produzioni agricole precisa il presidente Carboni - In particolare in questo momento a risentirne sono i seminativi. Certo bisogna vedere come sarà la prossima stagione estiva, se calda e arida come quella degli anni precedenti. Poiché poi le conseguenze della scarsità di acqua ricadranno su frutta e ortaggi». A riguardo il presidente della Cia provinciale sottolinea come: «che le piogge di questi giorni dimostrano ancora di più l'importanza di realizzare nuovi invasi, pure di piccole dimensioni, all'interno delle aziende agricole, anche in collaborazione tra più aziende, al fine di trattenere l’acqua piovana di questi giorni da poter poi riutilizzare in estate in caso di forte siccità». Per affrontare una siccità ormai strutturale, servono risposte rapide, organiche ed efficienti secondo la Cia, Agricoltori italiani accoglie, quindi, con favore l’istituzione a Palazzo Chigi di una Cabina di regia per affrontare la crisi idrica. Ora le tempistiche sono fondamentali: le dichiarazioni uscite dal tavolo interministeriale, presieduto dalla premier Giorgia Meloni, devono portare subito ad azioni concrete, dall’individuazione veloce di un Commissario straordinario dell’annunciato provvedimento normativo urgente con deroghe e semplificazioni per accelerare i lavori essenziali a far fronte all’emergenza.
Senza interventi e risorse adeguate, infatti, il settore primario, già in difficoltà per la crisi idrica, tra maggiori costi produttivi e danni sui campi, è destinato a una nuova estate di grande deficit con crolli produttivi del 10% per gli ortaggi e fino al 30%, in alcuni areali, per colture importanti come mais e riso. Ovviamente, non si può continuare a lavorare solo in una logica emergenziale, ma occorre una strategia e pianificazione di lungo periodo, considerati i cambiamenti climatici in atto. Secondo Cia, occorre in particolare: sbloccare e favorire il riutilizzo a uso agricolo delle acque reflue depurate; realizzare serbatoi artificiali, ad uso multifunzionale, per la capitalizzazione dell’acqua (in eccesso, di riuso, di pioggia); avviare una rete di piccoli laghetti e invasi, “smart” sotto il profilo tecnologico e amministrativo, diffusi su tutto il territorio.
ASCOLI PICENO – A un buon livello di prezzi di vendita e un’ottima qualità delle produzioni ha fatto da contraltare un aumento vertiginoso dei costi energetici e delle materie prime quali gasolio, fertilizzanti, mangimi, raddoppiati ed in alcuni casi triplicati rispetto all'anno precedente, costi che hanno purtroppo eroso gran parte dell'aumento dei prezzi di vendita. A stilare un bilancio dell’attività agricola nel 2022 è la Cia Agricoltori provinciale di Ascoli, Fermo e Macerata. Inoltre, sottolineano dall’associazione, le produzioni hanno subito gli effetti della prolungata siccità estiva e autunnale che in molti casi ha determinato una riduzione delle rese.
«Un'estate molto siccitosa ha sollevato, nuovamente, il problema dell'acqua - precisa Matteo Carboni presidente della Cia provinciale - risorsa sempre più preziosa anche a fronte dei cambiamenti climatici ai quali stiamo assistendo. E’ quindi necessario intervenire su più fronti, ovvero: nuovi sistemi di captazione, manutenzioni ordinarie e straordinarie delle infrastrutture esistenti per ridurre le perdite, oltre che dare la possibilità agli agricoltori di realizzare piccoli invasi nei loro terreni per trattenere le piogge invernali, primaverili da poter poi riutilizzare in estate. E’ necessario portare avanti, insieme al Consorzio di Bonifica, l’idea di censire le colture aziendali al fine di programmare e calcolare i tempi e le quantità di acqua di cui l'imprenditore avrà bisogno». Un’altra problematica alla quale le aziende agricole devono far fronte è la mancanza di manodopera «soprattutto specializzata – prosegue Carboni – E’ necessario intervenire con strumenti semplificati e flessibili per affrontare un settore particolare come quello agricolo caratterizzato dalla stagionalità».
Di seguito una quadro delle singole produzioni agricole:
Cereali: caratterizzati da una riduzione media di circa il 30% della produzione, i prezzi sono stati di buon livello sostenuti anche da una scarsa produzione mondiale, ma il forte aumento di gasolio e fertilizzanti hanno ridotto notevolmente il margine di guadagno. Inoltre le speculazioni finanziarie internazionali hanno portato a riduzioni di prezzo ingiustificate è necessario quindi intervenire per bloccare la pratica della vendita allo scoperto e permettere di fare un "vero" mercato delle derrate alimentari, acquisti e vendite solo con il prodotto in mano. Gli agricoltori da parte loro devono avere il coraggio di superare i personalismi e organizzarsi per creare un OI, organizzazione interprofessionale, in modo da avere una voce, una massa critica importante e un ruolo da protagonista nella filiera.
Ortofrutta: la frutta ha vissuta una stagione estiva caratterizzata da buona produzione, ottima qualità e buoni prezzi sostenuti da una buona domanda aiutata anche da una scarsa produzione spagnola, ma come tutti i settori ha subito lo scotto dell'aumento dei costi energetici e delle materie prime, più problematica la stagione autunno/invernale che ha visto una forte contrazione della domanda e conseguente riduzione delle vendite. Analogo discorso si può fare per gli ortaggi che però hanno subito maggiormente gli effetti di una estate eccessivamente calda che, in alcune specie, ha determinato una riduzione di produzione oltre ad un ottobre eccessivamente caldo che ha portato ad una maturazione anticipata nelle produzioni invernali accompagnata da una bassa domanda.
Vite: caratterizzata da una buona produzione e qualità, sconta come gli altri settori l'aumento dei costi, solo nei prossimi mesi sarà possibile valutarne le vendite
Olivo: più di altri ha subito l'effetto della siccità che ha determinato una bassa produzione ulteriormente ridotta nell'ascolano per effetto delle grandinate estive che ha compromesso a maggior ragione la stagione dell'oliva Ascolana. Buone sono state le rese in olio e ottima la qualità, come per gli altri va sottolineato l'aumento dei costi in questo caso anche quelli dell'energia elettrica per i frantoi.
Allevamenti: caratterizzati da un'alta qualità sono minacciati dal rincaro del gasolio, dell'elettricità, dei mangimi, il mais è aumentato del 150% e la siccità ha cancellato il secondo taglio di erba medica. Tutto questo ha portato a lavorare in perdita.
Si è concluso Sabato 27 Agosto l'evento da Spiaggia, prima edizione per il nostro territorio. Grazie alla partecipazione delle aziende agricole e la disponibilità degli chalet, il format è stato gradito dal pubblico e dalle istituzioni presenti. Il maltempo non ha permesso di godere appieno della iniziativa ma c'è stato interesse e apprezzamento da parte di tutti e la volontà di rinnovare l'evento.
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