BIOBET - VETPRO
La CIA Marche è tra i partner mittenti con la SVIM del progetto BIOBET finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del Programma Leonardo da Vinci - VETPRO. Il progetto intende soddisfare il fabbisogno emerso negli enti regionali di affrontare nel modo più opportuno le nuove sfide poste dalla Knowledge based bio-economy (KBBE) ed aumentare le proprie conoscenze e competenze sui processi biotecnologici nuovi, puliti ed efficienti in termini energetici e sui bio-prodotti innovativi al fine di contribuire alla promozione di una base industriale sostenibile.
A tal fine, uno strumento importante è la creazione di percorsi formativi transnazionali per condividere e scambiare buone prassi, metodologie e strumenti innovativi legati alla KBBE con enti ed istituti europei che rappresentano le eccellenze nel campo della ricerca e della produzione nel campo della bio-economia. BioBET intende quindi rispondere al fabbisogno di adeguamento del sistema e delle prassi formative regionali necessario per riorientare i settori produttivi verso una sostenibilità economica,ambientale e sociale.
Quale parte del progetto è previsto un flusso in Francia nella regione Aquitania dal 24 al 30 Giugno 2012 a cui participerà il presidente Prov.Le Massimo Sandroni.
Marche Day
“Siamo al fianco delle popolazioni e dell’imprenditoria delle Marche duramente colpite dall’eccezionale ondata di maltempo del febbraio scorso. Anche noi siamo scesi in piazza a Roma per sostenere le ragioni della protesta. I danni subiti sono enormi e c’è l’impellente necessità di immediati e seri interventi”. Così si è espresso il presidente della Cia-Confederazione italiana agricoltori Giuseppe Politi sulla manifestazione odierna -alla quale ha partecipato insieme ad una folta delegazione dell’Organizzazione agricola-davanti a Montecitorio. Un’iniziativa, denominata “Marche Day”, che vede protagonisti Sindaci, presidenti di Provincia, parlamentari e rappresentanti delle categorie economiche e sociali della Regione.
“Abbiamo da subito aderito alla manifestazione. Le nevicate di febbraio -ricorda Politi- hanno avuto conseguenze pesantissime anche per l’agricoltura. Tante le imprese agricole marchigiane che hanno visto distrutti raccolti, strutture aziendali e macchinari. Non solo. L’impossibilità di trasportare le produzioni (ortofrutta, latte, carne) dal campo ai mercati, a causa dei blocchi autostradali e stradali dei mezzi pesanti decisi per la troppa neve e per il ghiaccio, e l’interruzione dell’energia elettrica, anche per giorni, in alcune zone, hanno messo in grandissima difficoltà molti agricoltori che hanno perso tutto”.
“Eventi, questi, che hanno, peraltro, coinciso con una situazione estremamente complessa del nostro mondo agricolo che -rimarca il presidente della Cia- fa i conti con una crescita record dei costi di produzione (soprattutto per gli effetti del caro-gasolio) e di quelli contributivi e con prezzi all’origine per nulla remunerativi”.
“Proprio per questo motivo, nei giorni scorsi, abbiamo inviato al presidente del Consiglio Mario Monti una lettera nella quale chiediamo -annuncia Politi- di accelerare tutte le procedure istituzionali al fine di emanare al più presto gli interventi previsti nei casi di calamità naturali. Sono misure indispensabili per le popolazioni colpite e per l’apparato economico e produttivo che è stato costretto a registrare danni considerevoli che rischiano di mettere in forse la stessa attività imprenditoriale”.
“Allo stesso modo -afferma il presidente della Cia- abbiamo sollecitato un provvedimento d’urgenza per sospendere alle imprese agricole i pagamenti dei contributi previdenziali, delle tasse e dei mutui, adottando un congruo rinvio senza eventuali interessi”.
“Siamo, quindi, scesi in piazza per ottenere dal governo i fondi necessari per fronteggiare i pesanti danni provocati da neve e ghiaccio. Secondo le ultime stime, l’emergenza nella regione è, infatti, costata 770 milioni di euro: 43 milioni di euro per ripristini e sgombero delle strade, 248 milioni per le conseguenze all’agricoltura, 479 milioni per dissesti e infrastrutture. Allo stesso tempo la nostra partecipazione -conclude Politi- vuole testimoniare la più viva solidarietà alle persone e alle imprese colpite dagli effetti disastrosi del maltempo”.
Facciamo il punto sul consorzio di bonifica
Cosa succede a livello istituzionale ?
"Centinaia di agricoltori hanno chiesto l'eliminazione dei Consorzi dl bonifica" e l'Idv intende intraprendere "diverse azioni" a questo scopo. Lo annuncia in una nota la vice presidente dell'Assemblea legislativa delle Marche Paola Giorgi. A livello parlamentare si sta lavorando a un testo di legge di abolizione dei Consorzi di Bonifica a firma Di Pietro e Favia. A livello regionale - informa l'esponente dipietrista - stiamo lavorando a una pdl che abroghi da subito l'art.18 della Legge Regionale n.16 del 2010 che regola le funzioni dei Consorzi di Bonifica e che ha permesso, dopo oltre dieci anni, l’invio delle illegittime cartelle da parte di Equitalia. Nella pdl prevediamo l’immediata restituzione di quanto ingiustamente pagato dai contribuenti. Infine, conclude la Giorgi, "è in discussione in terza commissione in Regione anche una proposta di riordino dei Consorzi delle Marche" che però è solo una mediazione al ribasso".
Proposta di abrogazione dell'art.18 della Legge Regionale n.16 del 2010
Come procedono i ricorsi presentati contro le Cartelle esattoriali inviate dal Consorzio nel 2010 ?
Il consorzio di Bonifica non demorde e ricorre alla commissione tributaria regionale. Dopo che lo scorso aprile la commissione provinciale ha dichiarato illegittimo il contributo straordinario richiesto ai cittadini per ripianare i debiti che l'ente aveva accumulato fino al 2004. Contro quella decisione, adesso, il commissario straordinario Olivo Soverchia ha deciso di ricorrere al commissione regionale ritenendo ingiusta il pronunciamento della prima commissione dell'organismo tributario ascolano. "Secondo noi ha detto il rappresentante del consorzio di Bonifica ci sono tutti i presupposti per ricorre contro una decisione che riteniamo ingiusta". "Inoltre ha aggiunto nelle motivazioni della commissione. tributaria provinciale, si dice che non era possibile iscrivere a ruolo i contributi straordinari in quanto erano trascorsi più di cinque anni e quindi i termini erano prescritti. A nostro avviso quel genere di tributi si prescrivono in dieci anni ecco perché abbiamo deciso di opporci a quella decisione". Il consorzio di bonifica ha sei mesi di tempo dalla pubblicazione del dispositivo per presentare ricorso ai quali vanno aggiunti i 45 giorni di sospensione dei termini legali per periodo estivo. Pertanto, tra la fine di dicembre e gli inizi di gennaio, si dovrebbero tenere le prime udienze davanti alla commissione regionale chiamata a pronunciarsi. Nel frattempo il consorzio di Bonifica sta provvedendo ad inviare le lettere ai contribuenti che hanno visto accogliere i propri ricorsi nella quale si comunica l'annullamento del ruolo salvo poi, sempre nella. stessa lettera, l'ente territoriale si riserva il diritto a presentare ricorso. Discorso a parte è rappresentato, invece, da coloro che hanno già pagato le cartelle esattoriali e che per essere risarciti dovranno ricorrere alla magistratura ordinaria e vedere riconosciuto il proprio diritto. La vicenda che ha creato non poche polemiche, prende le mosse a maggio del 2010 quando il commissario straordinario nominato dalla Regione Marche, Olivo Soverchia, decide di emettere un contributo straordinario per ripianare i quasi due milioni di euro di disavanzo che l'ente aveva accumulato nel corso degli anni fino al 2004. Il ributo fu iscritto a ruolo e parecchi concittadini aventi terreni nei comuni ricadenti all'interno dei confini del consorzio si videro recapitare le cartelle esattoriali con g,li importi da pagare che variavano a secondo della superficie del terreno. Molti pagarono, tanto che le somme incassate ammontano ad oltre un milione di euro, ma tanti altri presentarono ricorso alla commissione tributaria.
Alluvione marzo 2011: appello dei sindaci del fermano
Intraprendere tutte le azioni possibili per far fronte a una situazione diventata drammatica e insostenibile. E' l'appello lanciato questa mattina al presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, dal presidente della Provincia di Fermo, Fabrizio Cesetti e da tutti i 39 sindaci del Fermano, territorio gravemente colpito dall'alluvione del marzo scorso, nel corso di un incontro. Erano presenti anche il presidente dell'ANCI Marche, Mario Andrenacci, e numerosi consiglieri regionali, tra cui quelli eletti nel territorio, il vice presidente della Giunta regionale, Paolo Petrini e l'assessore regionale al Bilancio, Pietro Marcolini. 'Abbiamo avuto vari incontri con i sindaci ' ha sottolineato Andrenacci ' e da parte di tutti gli amministratori locali e` venuta l'esigenza di mettere mano anche alle accise sui carburanti per reperire i fondi per questa grande emergenza. Allo stesso tempo sollecitiamo il governo nazionale ad assumersi i propri impegni'. Proposta, questa, condivisa dal presidente della Provincia Cesetti. 'Non ce la facciamo piu` ' ha detto - L'evento che il nostro territorio ha subito e` stato di una gravita` eccezionale, tanto da ottenere il riconoscimento di calamita` nazionale da parte del Governo nazionale. Di fronte alla portata di tale devastazione i sindaci avevano due scelte: aspettare l'arrivo delle risorse oppure creare, con coraggio e responsabilita`, le condizioni per mettere subito in sicurezza i cittadini e il territorio. Abbiamo deciso di agire subito, intervenendo per oltre 3 milioni di euro sulle infrastrutture e per oltre 9 milioni di euro sulle aste fluviali.
Così interviene il presidente della CIA Massimo Sandroni << E' vero che l'azione promossa dai sindaci è importante per mettere in sicurezza il territorio, ma resta tuttora irrisolto il dilemma per le imprese agricole, le quali ad oggi non hanno ancora nessuna certezza sul rimborso delle spese sostenute per poter rispristinare la funzionalità delle proprie aziende. Prosegue Sandroni << ci auguriamo che il presidente Spacca intervenga prontamente anche su questa questione>.
Link: Cronistoria della Alluvione nelle Marche
Dove è il piceno?
Se qualcuno ha letto, attentamente, l'inserto sulla regione Marche uscito ieri in allegato con il Corriere della Sera, su ben 48 pagine vengono nominate una sola volta Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto. “Ritengo” - dice il presidente della CIA di Ascoli Piceno e Fermo - che questa lacuna sia incredibile se non voluta, in quanto è alquanto strano non aver avuto nessun elemento da raccontare su questo territorio che sicuramente non è povero di tradizioni, di gusto o di bellezze naturali. Non voglio fare polemica ma lancio una proposta provocatoria agli amministratori provinciali, perché non invitare in qualche nostro agriturismo, gli autori del articolo del Corriere della Sera, credo che avrebbero sicuramente materiale per scrivere un intero inserto sul Piceno.
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