Il governo e le regioni hanno stabilito una nuova “road map” per   ridefinire le aree vulnerabili ai nitrati: nel corso della riunione sul tema che si è tenuta a   Roma al Mipaaf il 10 febbraio, i ministri Maurizio Martina e Gian Luca Galletti hanno stabilito   che le regioni interessate potranno presentare entro il 17 marzo le proposte per la revisione   delle zone vulnerabili. La Cia ha accolto con soddisfazione l’impegno di tutti i soggetti   coinvolti presenti al tavolo, auspicando che questo impegno si trasformi però in una   soluzione in tempi rapidissimi. La ridefinizione delle aree vulnerabili ai nitrati, infatti, non è   più rinviabile, tenuto conto sia del reale apporto della zootecnia all’inquinamento delle acque   sotterranee (finora fortemente sovrastimato come ha dimostrato l’ultimo studio Ispra), sia   del carico di adempimenti che l’attuale situazione ha posto e pone ancora in capo agli   allevamenti, aumentandone i costi e limitandone sviluppo e competitività. La Cia, inoltre, ha   sottolineato altri due problemi: l’urgenza di dare rapida attuazione al recente decreto   sull’utilizzazione agronomica degli effluenti e del digestato, anche per affrontare, con   strumenti adeguati, il problema della flessibilità dei tempi di spandimento in funzione dei   reali andamenti climatici, e la semplificazione delle procedure nella gestione della deroga   che le regioni padane hanno ottenuto dalla Commissione europea.