Una delegazione di Agrinsieme Marche è stata ricevuta dalla prefettura di Ancona davanti cui è svolta la manifestazione del coordinamento regionale, formato da Cia, Confagricoltura e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari (Agci, Confcooperative, Legacoop), in adesione all’iniziativa nazionale per presentare e sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sui problemi dell’agricoltura. I rappresentati agricoli, fra cui il responsabile regionale di Legacoop Marche Agroalimentare, Simone Cecchettini, accompagnati dai rappresentanti dei Comuni di Pergola, San Lorenzo in Campo, Fratterosa, Arcevia, hanno evidenziato, nel confronto alla prefettura dorica, il disagio della categoria dovuto ai provvedimenti governativi, che penalizzano un settore già provato, e, in particolare, l’introduzione dell’Imu sui terreni agricoli. Le Centrali cooperative e le associazioni raccolte in Agrinsieme Marche hanno auspicato l’adozione di provvedimenti normativi per il settore agroalimentare per incentivare e tutelare il ruolo dell’agricoltura, essenziale, oltre che dell’attività imprenditoriale e dell’occupazione, anche della salvaguardia del territorio e dell’ambiente. La manifestazione è stata organizzata da Agrinsieme per presentare le criticità del settore agricolo che vanno dalla questione fiscale, oltre che all’Imu, che comporta un aggravio di 300 milioni di euro e interesserà 2.800 Comuni montani prima esentati, all’applicazione della riforma della Politica agricola comune, dai Psr alle normative ambientali e sanitarie, dall’organizzazione economica ai gap strutturali del settore, dalla gestione del territorio alla produzione di energie rinnovabili, fino alla crisi dei mercati. Molti i comparti che sono in una situazione di estrema difficoltà, l’ortofrutta, la zootecnia, l’olio, il vino, sui quali si richiamerà l’attenzione per sollecitare il rilancio dei consumi, interni ed esteri, e rinsaldare la filiera recuperando competitività e redditività.
Il decalogo della mobilitazione del 10 febbraio 2015
1. Superare la “questione fiscale” evitando vicende paradossali inaccettabili come quella dell’IMU
2. Accelerare l’applicazione della riforma della PAC. Esentare dalle penalità per il non rispetto del “greening”.
3. Approvare rapidamente e semplificare i PSR e partire quanto prima con i bandi.
4. Intervenire sui gap strutturali che minano la redditività agricola, inferiore al 2005.
5. Definire rapidamente le forme dell’organizzazione economica: le organizzazioni di prodotto e l’interprofessione.
6. Applicare le normative ambientali e sanitarie tenendo conto delle esigenze delle imprese, dei processi produttivi e della
7. Spingere con convinzione sulla diversificazione ed in particolare sulla produzione di energia da fonti rinnovabili
8. Puntare sul “lavoro vero” in agricoltura. Con misure specifiche per il settore e riducendo il cuneo fiscale
9. Incentivare l’attività agricola come strumento di gestione del territorio per evitare il dissesto.
10. Intervenire sui mercati in crisi: rilanciare i consumi, l’export e rinsaldare le filiere (comparti in crisi scelti in base alle specificità ed alle sensibilità territoriali: ad es. crisi del lattiero-caseario; ortofrutta; olio di oliva...)