È necessario che la definizione di «agricoltore attivo» sia demandata allo Stato membro. Per quello che riguarda il nostro paese l'agricoltore «attivo» è l'imprenditore agricolo professionale, singolo o associato, nelle forme individuate dalla normativa nazionale vigente. Non dobbiamo cedere alle proposte attuali che prevedono invece, come noto, una definizione uguale per tutti basata sul rapporto tra aiuti Pac e reddito extra agricolo complessivo. Definizione poco incisiva e che comporterebbe inoltre una verifica incrociata dei dati fiscali con il milione e passa di domande di contributo Pac in Italia. Questo il nocciolo del documento di proposte per la nuova Pac, nel quale si chiede anche che il requisito selettivo di agricoltore attivo venga applicato a tutti i beneficiari dei pagamenti diretti Pac, «a prescindere dall'importo erogato e con la sola eccezione degli agricoltori che accedono al regime per i piccoli agricoltori». Una modifica importante apportata al documento, e che ha consentito l'accordo con il mondo cooperativo riguarda poi l'estensione dell'operatività delle Op a tutti i settori. Quindi la filiera agricola nazionale fa quadrato intorno al documento di proposte per la nuova Pac presentato al forum di Cremona dalle quattro principali associazioni, Coldiretti, Confagricoltura, Cia e Copagri, alle quali ora si aggiungono Fedagri -Confcooperative, Legacoop agroalimentare, Unci-Coldiretti, Flai-Cgil, Fai-Cisl e Uila-Uil.