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Facciamo il punto sul consorzio di bonifica

Cosa succede a  livello istituzionale ? 

"Centinaia di agricoltori hanno chiesto l'eliminazione dei Consorzi dl bonifica" e l'Idv intende intraprendere "diverse azioni" a questo scopo. Lo annuncia in una nota la vice presidente dell'Assemblea legislativa delle Marche Paola Giorgi. A livello parlamentare si sta lavorando a un testo di legge di abolizione dei Consorzi di Bonifica a firma Di Pietro e Favia. A livello regionale - informa l'esponente dipietrista - stiamo lavorando a una pdl che abroghi da subito l'art.18 della Legge Regionale n.16 del 2010 che regola le funzioni dei Consorzi di Bonifica e che ha permesso, dopo oltre dieci anni, l’invio delle illegittime cartelle da parte di Equitalia. Nella pdl prevediamo l’immediata restituzione di quanto ingiustamente pagato dai contribuenti. Infine, conclude la Giorgi, "è in discussione in terza commissione in Regione anche una proposta di riordino dei Consorzi delle Marche" che però è solo una mediazione al ribasso".

 Proposta di Riordino degli interventi in materia di bonifica e irrigazione. Fusione del Consorzio di bonifica del Musone, Potenza, Chienti, Asola e Alto Nera e del Consorzio di bonifica dell'Aso, del Tenna e del Tronto.

 Proposta di abrogazione dell'art.18 della Legge Regionale n.16 del 2010

 Come procedono i ricorsi presentati contro le Cartelle esattoriali inviate dal Consorzio nel 2010 ?

Il consorzio di Bonifica non demorde e ricorre alla commissione tributaria regionale. Dopo che lo scorso aprile la commissione provinciale ha dichiarato illegittimo il contributo straordinario richiesto ai cittadini per ripianare i debiti che l'ente aveva accumulato fino al 2004. Contro quella decisione, adesso, il commissario straordinario Olivo Soverchia ha deciso di ricorrere al commissione regionale ritenendo ingiusta il pronunciamento della prima commissione dell'organismo tributario ascolano. "Secondo noi  ha detto il rappresentante del consorzio di Bonifica  ci sono tutti i presupposti per ricorre contro una decisione che riteniamo ingiusta". "Inoltre  ha aggiunto  nelle motivazioni della commissione. tributaria provinciale, si dice che non era possibile iscrivere a ruolo i contributi straordinari in quanto erano trascorsi più di cinque anni e quindi i termini erano prescritti. A nostro avviso quel genere di tributi si prescrivono in dieci anni ecco perché abbiamo deciso di opporci a quella decisione".  Il consorzio di bonifica ha sei mesi di tempo dalla pubblicazione del dispositivo per presentare ricorso ai quali vanno aggiunti i 45 giorni di sospensione dei termini legali per periodo estivo. Pertanto, tra la fine di dicembre e gli inizi di gennaio, si dovrebbero tenere le prime udienze davanti alla commissione regionale chiamata a pronunciarsi. Nel frattempo il consorzio di Bonifica sta provvedendo ad inviare le lettere ai contribuenti che hanno visto accogliere i propri ricorsi nella quale si comunica l'annullamento del ruolo salvo poi, sempre nella. stessa lettera, l'ente territoriale si riserva il diritto a presentare ricorso. Discorso a parte è rappresentato, invece, da coloro che hanno già pagato le cartelle esattoriali e che per essere risarciti dovranno ricorrere alla magistratura ordinaria e vedere riconosciuto il proprio diritto. La vicenda che ha creato non poche polemiche, prende le mosse a maggio del 2010 quando il commissario straordinario  nominato dalla Regione Marche, Olivo Soverchia, decide di emettere un contributo straordinario per ripianare i quasi due milioni di euro di disavanzo che l'ente aveva accumulato nel corso degli anni fino al 2004. Il ributo fu iscritto a ruolo e parecchi concittadini aventi terreni nei comuni ricadenti all'interno dei confini del consorzio si videro recapitare le cartelle esattoriali con g,li importi da pagare che variavano a secondo della superficie del terreno. Molti pagarono, tanto che le somme incassate ammontano ad oltre un milione di euro, ma tanti altri presentarono ricorso alla commissione tributaria. 

Alluvione marzo 2011: appello dei sindaci del fermano

Intraprendere tutte le azioni possibili per far fronte a una situazione diventata drammatica e insostenibile. E' l'appello lanciato questa mattina al presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, dal presidente della Provincia di Fermo, Fabrizio Cesetti e da tutti i 39 sindaci del Fermano, territorio gravemente colpito dall'alluvione del marzo scorso, nel corso di un incontro. Erano presenti anche il presidente dell'ANCI Marche, Mario Andrenacci, e numerosi consiglieri regionali, tra cui quelli eletti nel territorio, il vice presidente della Giunta regionale, Paolo Petrini e l'assessore regionale al Bilancio, Pietro Marcolini. 'Abbiamo avuto vari incontri con i sindaci ' ha sottolineato Andrenacci ' e da parte di tutti gli amministratori locali e` venuta l'esigenza di mettere mano anche alle accise sui carburanti per reperire i fondi per questa grande emergenza. Allo stesso tempo sollecitiamo il governo nazionale ad assumersi i propri impegni'. Proposta, questa, condivisa dal presidente della Provincia Cesetti. 'Non ce la facciamo piu` ' ha detto - L'evento che il nostro territorio ha subito e` stato di una gravita` eccezionale, tanto da ottenere il riconoscimento di calamita` nazionale da parte del Governo nazionale. Di fronte alla portata di tale devastazione i sindaci avevano due scelte: aspettare l'arrivo delle risorse oppure creare, con coraggio e responsabilita`, le condizioni per mettere subito in sicurezza i cittadini e il territorio. Abbiamo deciso di agire subito, intervenendo per oltre 3 milioni di euro sulle infrastrutture e per oltre 9 milioni di euro sulle aste fluviali.

Così interviene il presidente della CIA Massimo Sandroni << E' vero che l'azione promossa dai sindaci è importante per mettere in sicurezza il territorio, ma resta tuttora irrisolto il dilemma per le imprese agricole, le quali ad oggi non hanno ancora nessuna certezza sul rimborso delle spese sostenute per poter rispristinare la funzionalità delle proprie aziende. Prosegue Sandroni << ci auguriamo che il presidente Spacca intervenga prontamente anche su questa questione>.

 Link: Cronistoria della Alluvione nelle Marche 

 

Dove è il piceno?

Se qualcuno ha  letto, attentamente, l'inserto sulla regione Marche uscito ieri in allegato con il Corriere della Sera, su ben 48 pagine vengono nominate una sola volta Ascoli Piceno e  San Benedetto del Tronto.  “Ritengo” - dice il presidente della CIA di Ascoli Piceno e Fermo -  che questa lacuna sia incredibile se non voluta, in quanto è alquanto strano non aver avuto nessun elemento da raccontare su questo territorio  che sicuramente non è povero di tradizioni, di gusto o di bellezze naturali. Non voglio fare polemica ma lancio una proposta provocatoria agli amministratori provinciali, perché non invitare in qualche nostro agriturismo, gli autori del articolo del Corriere della Sera, credo che avrebbero sicuramente materiale per scrivere un intero inserto sul Piceno.

Quale accordo con Powercrop?

In questi giorni sono apparsi numerosi articoli sulle testate locali sull'impianto a biomasse che la Powercrop intende realizzare a Fermo. Gli articoli riportano le dichiarazioni del   presidente di Powercrop Raimondo Cinti , su un accordo/convenzioni con il mondo agricolo. Credo che il sig. Cinti si riferisca ad un accordo preso su un determinato impianto, in una specifica situazione economica ed in un determinato periodo temporale. Non ritengo pertanto come presidente della CIA di Ascoli Piceno e Fermo di potermi ritenere d'accordo a qualsiasi tipologia di impianto fino a quando non sia a conoscenza nel dettaglio della tipologia di progetto presentato e sulla origine della biomassa che venga utilizzata.

Il presidente della Cia di Ascoli Piceno 

Dott. Agr. Massimo Sandroni

Corriere Adriatico del 07/09/2011

Manovra inefficace e confusa

"Una manovra, inefficace e confusa che ridurrà i  consumi e non prevede misure per la crescita. Così valuta Il presidente della Cia di Ascoli e Fermo  -Massimo Sandroni-  il maxiemendamento sul quale il governo ha posto il voto di fiducia ed esprime forti preoccupazioni per un futuro carico di grandi incertezze. “L’Iva maggiorata -avverte il presidente della Cia- allontana la crescita e deprime i consumi. Un aumento che andrà a sommarsi ai rincari delle materie prime, in particolare il petrolio. La manovra, quindi, produrrà un effetto contrario di quello che tutti auspicano: la recessione”.  “Provvedimenti sbagliati che avranno -rimarca Politi- effetti devastanti anche per il settore agricolo che non solo farà i conti con la scontata flessione dei consumi, ma vedrà crescere anche i costi che già adesso per le imprese sono opprimenti. Per non parlare delle conseguenze immediate per alcuni comparti come quello del vino che con l’aumento dell’Iva al 21 per cento subirà un pesante colpo. E questo in una fase dove le vendite in Italia stanno registrando una costante diminuzione”.

“Non si possono esprimere giudizi positivi -conclude il presidente della Cia, quando si ha a che fare con una manovra penalizzante e mortificante, che non riserva alcuno slancio verso la crescita. Per questo rinnoviamo un giudizio estremamente critico. 

  1. Fiera di Castel di Lama 2011
  2. Distretti rurali e agroalimentari di qualita` la giunta ha approvato la proposta di legge
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