Presentazione Progetti Giardineggiare 2013 - Università di Ascoli Piceno
Giardini segreti nello spazio Urbano
L'idea progettuale nasce dalla volontà di riproporre il giardino formale (perimetrato e definito da una suddivisione geometrica degli spazi) tipico delle ville storiche presenti nel vecchio incasato di Grottammare. nella piazza, attraverso una rivisitazione in chiave moderna. Il fulcro dell'intero progetto ruota attorno alla definizione di due ellissi posti in contrapposizione tra loro e progettati affinché ciascuno dei due rappresenti il negativo dell'altro. L'ellisse realizzato con un'unica essenza ad alto fusto. completamente vuoto all'interno. fatta eccezione per le sedute. e nel quale il visitatore potrà sdraiarsi sul prato sintetico e prendere contatto con lo spazio. altro non è che il negativo dell'ellisse realizzato con varie essenze completamente pieno a definizione degli spazi e delle sedute. Il progetto così come concepito si sviluppa attorno alla contrapposizione creata dai due ellissi quasi a creare una sorta di gioco tra "l'invisibile" ed il "colore", tra il "vuoto' ed il "pieno"; contrasto che oltre ad essere definito nell'espressione visiva è evidente anche dal punto di vista espressivo e sensoriale. L'idea è quella di un chiaro e forte segnale che si sviluppa attraverso il semplice ma incisivo concetto di contrapposizione dei due ellissi. l'obiettivo che si vuole perseguire è quindi quello di attirare l'attenzione solo su questo contrasto; idea resa ancora più forte ed azzardata dal fatto di non intervenire in nessuna altra maniera sulla piazza. Unica eccezione sarà fatta dalle due monofore. nelle quali verranno sistemate rispettivamente una sola betulla, a testimonianza d'ellisse "alto e vuoto" e un mix di essenze simbolo dell'altro ellisse "basso e pieno". il tutto per evocare ed accentuare il collegamento tra la chiesa e la piazza. particolare attenzione sarà prestata al tema dell'ecologia. del rispetto dell'ambiente e al concetto di riutilizzo; a questo proposito le sedute verranno realizzate con materiale di scarto proveniente da cantieri. quali le bobine utilizzate per avvolgere i cavi elettrici.
Annalisa Moroni, Mauro Reali, Sofia Ripanti
Il sesto senso
L'idea del progetto e' partita dall'intento di voler valorizzare i cinque sensi. La vera ispirazione e' arrivata pensando a colei che dei sensi ne ha fatto un cult : "alice nel paese delle meraviglie". Gli elementi principe del progetto sono dei vasconi in legno verniciato di colore. a seconda delle esigenze. nei quali vengono inserite varie tipologie di piante che permetteranno al pubblico. adulto e piccino. di immergersi in un mondo di fantasia. dato dalla possibilità' di toccare. annusare. sentire. assaggiare e guardare. Il valore aggiunto viene dato dal nostro "sesto senso" ossia dal cambio di prospettiva che si avverte dall'importante presenza decorativa di fiori di altezze elevate che danno e creano la sensazione di essere molto piccoli rispetto ad essi. quindi di trovarsi. proprio come alice, in un prato di margherite giganti. Inoltre questi mega - fiori creeranno un gioco di ombre sui vasconi e sulla piazza sottostante. Il percorso da seguire viene indicato a terra da nastri adesivi di colori diversi a seconda del "senso che si voglia seguire.
Agnese Gabellieri, Alice Zoppi
{morfeo 43}
Presentazione Progetti Giardineggiare 2013 - Università di Roma
Calipso
Il concept del giardino è legato agli elementi luce e calore del Mediterraneo, in particolare ai concetti di aridità del paesaggio ma anche di fertilità; Si vuole riflettere la dolce prigionia di Ulisse a Ogigia, dove il giorno rimpiangeva Itaca e la notte Calipso gli faceva dimenticare Penelope. li specchi sono il calore che non si vede, se non nelle piante e nella luce, ma che da volto alla vegetazione di questo mare. Di giorno la luce toglie alle piante più acqua di quanta non ne abbiano avuta, di notte la brezza tocca persone e fronde; di giorno si cerca il riparo, di notte si va a guardare il mare. e due fasce vegetali, formate per un lato da miscanthus e per l'altro da rosmarino e timo serpillo sono sono intervallate da piccoli gruppi di elicriso e da coppie di specchi in alluminio uniti da sottili barre metalliche.
Anacleto Francesco Cecchetti, Florence Denarie, Dan Iele Stefano
Quint’Essenza
“Ripensare il mediterraneo inteso come luogo in cui l'uomo riscopre un'antica alleanza con la natura “
Il progetto parte dalla riscoperta della tradizione alchemica ed erboristica, dalle antiche tecniche di utilizzo di estratti e i loro innumerevoli effetti sull'uomo. Ci troviamo dunque dinnanzi a tradizioni molto diverse ma accomunate da un elemento centrale ovvero l'essenza naturale, sia essa fonte di magia o di cura. Vediamo dunque come esista un atavico flusso tra uomo e natura, fatto di scambi, di scoperte e di reciproche conquiste che esulano da una visione esclusivamente fisionomico-naturalistica del mediterraneo. Proprio per l'unicità di questo rapporto si creano nell'insieme delle quinte vegetali che raccontano funzioni e aneddoti di vario genere delle specie usate. Le quali dunque non sono vincolate ad un significato statico ed estetico ma esprimono la loro storia attraverso l'uomo. Da qui il titolo scelto "quintessenza" che allude sia all'elemento fisico teatrale sia al concetto alchemico dell'etere.
Attardi Giulia, Sanfelice di Monteforte Clemente
Sbarchi clandestini
Molte delle specie botaniche che abitano il Mediterraneo sono state introdotte dall'uomo. Il nostro giardino temporaneo vuole evidenziare il rapporto tra paesaggio e viaggio. In quest'ottica le piante alloctone diventano i clandestini del paesaggio, Viaggiatori non accettati. Dopo un lungo viaggio in mare i più fortunati approdano. Si preparano a popolare una terra dalla quale altri prima di loro erano salpati. Ripensare il mediterraneo: non più un insieme stabile e chiuso ma un sistema contaminato e aperto.
Di Lorenzo Felicioni, Francesco Fumagalli e Elisa Lumaca.
{morfeo 46}
I paesaggisti e l'idea Mediterranea - Relazioni
Apertura Lavori e Saluti del Sindaco Enrico Piegallini
http://www.youtube.com/watch?v=cTHLJbsBhJ8
intervento del Coordinatore della Biennale Prof. Sergio Martellucci
http://www.youtube.com/watch?v=mWyR9m2uqwY
Università di Genova - prof. Francesca Mazzino
http://www.youtube.com/watch?v=f15gcIGjgOY
Università di Ancona e Bologna - prof. Minelli Alberto
http://www.youtube.com/watch?v=MFOqHjfO4qI
Università di Firenze - Dott. Ilaria Burzi
http://www.youtube.com/watch?v=lCVQrHDfzDY
Università di Reggio Calabria- prof. Vincenzo Gioffrè
http://www.youtube.com/watch?v=EsrwBaNYbkY
Università di Roma - prof. Fabio di Carlo
http://www.youtube.com/watch?v=4wasvngQvA4
Università di Palermo - prof. Manfredi Leone
http://www.youtube.com/watch?v=UXQ5oUg5sDI
Conclusioni - Ass. Prov.le Agricoltura Giuseppe Mariani
http://www.youtube.com/watch?v=97CP_tVeCsI
Presentazione Progetti Giardineggiare 2013 - Università di Genova
Giardinsteso
L'idea progettuale intende creare un luogo intimo e raccolto all'interno di uno spazio pubblico e aperto (Piazza San Pio). L'hortus conclusus è composto da quattro parti strutturali: hortus deliciarium (specie ornamentali), hortus (ortaggi), herbolarius (erbe aromatiche) e hortus simplicium (erbe mediche). La struttura modulare del giardino è composta da elementi strutturali in compensato ed elementi lignei verticali per la stesura dei panni. I panni stesi svolgono una funzione di schermatura rispetto al traffico veicolare in quanto, posti attorno al quattro moduli dell'hortus, definiscono uno spazio `chiuso' e raccolto ma allo stesso tempo permeabile. I panni stesi incuriosiscono i passanti e li invitano ad entrare nel giardino. Ripensare il mediterraneo ritornando ad utilizzare le piante tipicamente mediterranee, in sostituzione delle specie esotiche ormai ampiamente diffuse, e per richiamare l'abitudine millenaria del bucato steso al sole e al vento che definisce il carattere del progetto.
Paola Sabbion, Patrizia Burlando
Frammenti Mediterranei
La passerella proposta è costituita da assi di recupero, in legno, di diverse dimensioni le quali, partendo dalla passeggiata ciclo pedonale, vanno progressivamente a ridursi e frammentarsi verso il mare; queste sono legate tra loro mediante corde, fissate nella sabbia con picchetti. L'installazione prevede l'inserimento della passerella in un ambiente dunale, realizzato grazie al modellamento della sabbia; si creano una serie di dune, la cui altezza varia dai 60 cm, in prossimità di via colombo, fino al 10 cm avvicinandosi alla battigia. Le specie selezionate vengono collocate all'interno delle fasce dunali, secondo il naturale ordine di appartenenza, seguendo una disposizione paesaggistica. La vegetazione, analogamente alla sistemazione delle assi, subisce un cambiamento di dimensione e disposizione man mano che ci si avvicina al mare: nei pressi della passeggiata le specie sono più grandi e disposte in modo compatto, mentre procedendo verso la linea di costa si ha una riduzione delle dimensioni ed una frammentazione. ltri elementi che compongono il progetto sono le rocce e i tronchi, i quali completano l'idea di ambiente tipico della costiera mediterranea.
Jacopo Auditore, Virginia Brosco, Eleonora Ceschin, Valentina Dotto, Gaia Glereani, Luca Maestrini
Paradisi in Ombra
Il progetto si sviluppa a partire dal percorso che compie l'ombra di un olivo nell'arco di una giornata di luglio alle coordinate di Grottammare: 42°59'20.76" n, 13°52'5.05" e l’area tracciata da questa scia identifica una porzione di prato piacevole per la sosta, perché rinfrescata dall'ombra argentata delle fronde. A delimitarla le piante aromatiche fittamente disposte. Le specie scelte sono quelle del giardino dei semplici, piante rustiche che ben sopportano la calura estiva e l'esposizione diretta al sole. Il fogliame verde-grigio e le fioriture dai toni freschi contribuiscono a spargere la luce un po lunare dell'oliveto, distribuendola a terra. La disposizione delle specie segue delle fasce di altezza crescente dai bordi delle zone d'ombra, raggiungendo il culmine nel punto mediano, per poi ridiscendere verso la zona d'ombra successiva. L'area d'intervento scelta e quella a ridosso del tratto di percorso in maggiore pendenza, per rendere più visibile l'installazione che lavora su una minima varietà di sfumature cromatiche, altezze e densità.Il percorso all'interno dell'intervento è segnalato da ghiaia ,all'ingresso del parco un portale di legno con inciso il nome del giardino proietta l'ombra che preannuncia il tema del progetto e porta in se tutte le informazioni in merito alla flora e alla fauna che popoleranno l'installazione. Il tema del giardino mediterraneo è stato affrontato da un punto di vista storicistico: il titolo è citazione del "paradisi in sole" di parkinson, e la scelta delle specie si rifà ai giardini dei semplici, dei quali non abbiamo tuttavia ripreso l'impianto formale. L'ombra è assunta come vero e proprio elemento costruttivo del giardino, e attorno ad essa si sviluppa la composizione degli arbusti e delle aromatiche. Le cromie variano dai toni argentei delle salvie ai verdi lucidì e cupi dei mirti, mentre le fioriture fresche di azzurri e viola sono ravvivate da accenti di gialli e di bianchi. Le sedute non sono state progettate volontariamente, in quanto l'ombra crea un occasione di sosta, che verrà vissuta in modo informale e libero, con una coperta ottima per un pic-nic, o una semplice sedia da osteria.
Margarita Ilicheva, Vera Scaccabarozzi
Dualismo Mediterraneo
L'installazione pone l'attenzione su alcune essenze vegetali tipiche dei paesaggi mediterranei, sviluppando il tema del dualismo in riferimento alle diverse provenienze delle specie, autoctone o esotiche. Il concept prevede tre stanze: nella prima il visitatore si sofferma ad osservare una rappresentazione di un paesaggio vegetale misto, composto da elementi autoctoni ed esotici, che identifica la situazione attuale dei nostri paesaggi mediterranei, comunicando un senso di armonia e completezza. Le altre due stanze riportano invece solo una o l'altra provenienza delle essenze vegetali, suscitando volutamente nel visitatore un senso di mancanza di elementi (identificati con dei vasi rossi e vuoti) e quasi negando una parte del paesaggio. Oltre alla provenienza delle essenze vegetali utilizzate, è stato studiato anche un dualismo di tipo percettivo di questi "mini paesaggi": uno costituito da un punto esterno con apposite postazioni a viste obbligate, l'altro da uno interno alle stanze stesse, mediante la realizzazione di opportuni camminamenti. Nell'avvicinamento alle tre postazioni, un percorso guida con domande evocative vuole far riflettere il visitatore sulla concezione di ciò che è ai giorni d'oggi il paesaggio mediterraneo italiano.
Adamo Maria Francesca, Cibrario Marco, Dorbolo' Luca, Sarasso Elisa, Stralla Andrea Giuseppe
{morfeo 41}
Presentazione Progetti Giardineggiare 2013 - Università di Reggio Calabria
Mediterraneamente Sulle Tracce Del Giardino Mediterraneo
Il Mediterraneo è mille cose insieme, non un paesaggio ma innumerevoli paesaggi, non un mare ma un susseguirsi di mari, non una cultura ma un insieme di culture accatastate le une alle altre. Da millenni tutto è confluito verso questo mare, scompigliando e arricchendo la sua storia. (Fernand Braudel, il mediterraneo. lo spazio, la storia, gli uomini, le tradizioni , Bompiani).
Quale posto occupa il giardino mediterraneo nella nostra società? Nonostante le tendenze degli ultimi anni, che dimostrano una volontà condivisa di ritorno alla terra, prevale oggi il progressivo distacco dal mondo vegetale, così anche la perdita del legame proprio della cultura mediterranea di comunità che vivono in simbiosi con il mondo vegetale. Nella società contemporanea, dove tutto è già pronto per l’uso, spesso non si conosce l’albero del frutto che mangiamo. Il progetto è un invito a considerare l’importanza della vegetazione come fattore identitario che ci riporta alle nostre origini di civiltà mediterranea; creare spazi urbani con l’utilizzo di queste specie vuol dire far conoscere e diffondere un pezzo della storia che a noi tutti appartiene.
STEP 1
Il progetto affida agli abitanti del mediterraneo il compito di rintracciare i caratteri identitari dei paesaggi nei quali vivono o hanno vissuto; lo strumento utilizzato è un sondaggio dal titolo “Mediterraneamente. Sulle tracce del Giardino Mediterraneo” diffuso utilizzando il social network Facebook. Un questionario propone un abaco di 70 specie vegetali, tra quelle più emblematiche, e chiede ai partecipanti di raccontare una storia relativa ad una singola specie selezionata. Dalle 100 storie raccolte emerge un’immagine del paesaggio mediterraneo, che si sviluppa nel contesto urbano o rurale, a cui vengono associate luoghi quali il balcone, la corte interna, lo spazio pubblico, l’orto, il cortile. Le prime 5 piante più votate, sono: boucanville, citrus lemon, morus alba, capperus ovata e ficus carica. La varietà delle piante scelte dai partecipanti racconta, dal nord al sud Italia, le diverse sfumature di un paesaggio ricco e vario in tutti i suoi aspetti, che associa specie ornamentali urbane al paesaggio produttivo meno addomesticato e più arcano.
STEP 2
Il progetto evoca il mare Mediterraneo, comune denominatore delle terre che nelle sue acque si affacciano, simbolo del viaggio, luogo di scambio e contaminazione. Sono i suoi abitanti che lo raccontano, regalandoci scene di vita, momenti di storia, viaggi percorsi, come messaggi in bottiglia, nel flusso virtuale di internet. Il giardino temporaneo materializza questa metafora per raccontare nello spazio pubblico, l’aspetto intangibile che si nasconde nelle piante. Le 5 specie più votate entrano nel progetto con un valore simbolico, narrando secoli di storia e di cambiamenti e l’idea di un giardino condiviso in cui ritrovare una parte di se. Le 100 storie raccolte sono esposte per invitare i passanti a interagire, lasciando un messaggio in bottiglia, nell’istallazione, un mare acrilico collegato visivamente al Mediterraneo.
STEP 3
Durante i giorni di permanenza del giardino temporaneo, il progetto prevede alcuni incontri tematici, che spaziano dalla letteratura alla poesia, dal mito alla tradizione, invitando a ripercorrere, insieme agli abitanti di Grottammare, gli aspetti storici, mitici e contemporanei che ruotano attorno ad una specifica pianta (alloro, papiro, melograno). La storia del Papiro, ad esempio, illustra in modo significativo come questa specie abbia influito nella nostra cultura, determinando in tutte le lingue, il modo per indicare la carta, supporto della scrittura che anticamente veniva ottenuto dalla pianta.
Antonia Di Lauro
Il Giardino Mediterraneo Comunitario
[...] si può dire, semplificando, che il mediterraneo realizza il proprio equilibrio vitale a partire dalla triade ulivo-vite-grano. [...] guardate ancora oggi, a Napoli o a Palermo, gli operai che durante l’ora di pausa mangiano all’ombra di un albero o di un muretto: si accontentano del ”companatico”, un condimento di cipolle o di pomodori sul pane innaffiato di olio, e lo accompagnano con un bicchiere di vino. Qui la trinità mediterranea si dà appuntamento al gran completo: l’olio d’oliva, il pane di frumento e il vino dei vicini vigneti. Tutto questo, ma non molto di più. (Fernand Braudel, il mediterraneo. lo spazio, la storia, gli uomini, le tradizioni, Bompiani.)
Il progetto si propone come prototipo di giardino comunitario mediterraneo, replicabile in piccole aree urbane ma anche in spazi minimi privati come corti interne, terrazze, balconi, slarghi. Il giardino interpreta le esigenze della società contemporanea di microspazi pubblici di relax, accoglienti e domestici, con qualità didattiche, terapeutiche, sociali; adotta un‘estetica minimale di manufatti essenziali in materiali riciclati e l’utilizzo di vegetazione emblematica del paesaggio mediterraneo e del suo modo di vivere. Il giardino comunitario mediterraneo rilegge l’aspetto produttivo, da sempre presente nella storia nella cultura mediterranea, affidandogli un nuovo ruolo educativo-didattico, sociale ed ecologico-ambientale. Il giardino si configura come un microcosmo ma anche come spazio aperto, flessibile ed accessibile anche ai diversamente abili, suddiviso in quattro aree tematiche, composte da moduli in legno e materiali di riciclo. Ogni area è fortemente identificata dalla prevalenza di un vegetale, un modulo di arredo caratterizzante, una operazione di lettering nella pavimentazione; l’associazione di un colore, un simbolo, una coltura arborea. L‘area dell’olio è marcata dalla presenza di un albero di ulivo, un sistema componibile di sedute e spalliere realizzate in legno riciclato e spago intrecciato colorato. Nell’area del vino predomina la vite, associata ad un pergolato composto da moduli di legno e corda con un sistema di sedute in legno sempre riciclato ed una fioriera. Nell’area del grano si concretizzano, oltre le funzioni produttive e di relax, anche quelle educativo-didattico; un tavolo di coltura rialzato per diversamente abili contiene infatti diverse varietà di grano promuovendo esperienze tattili di apprendimento, in oltre dei moduli di parete verticale in legno e feltro in scarti lana, consentono la coltivazione di piante aromatiche, mentre aiuole con una collezione di graminacee svolgono una funzione prettamente decorativa. Il ruolo sociale del giardino si concentra nella quarta area, quella conviviale, dove sono presenti i prodotti delle tre colture - olio, pane e vino - e dove, riprendendo le parole di Braudel, si da appuntamento la trinità mediterranea. È uno spazio per la degustazione offerta dai produttori (viticoltori, panettieri, olivicoltori); ogni giorno, a determinate ore della tarda mattinata o del pomeriggio, si determina una comunità spontanea ed involontaria che si incontra nel giardino per riscopre il piacere di condividere il “companatico” e realizzare una immersione effimera nell’immaginario mediterraneo.
Elisabetta Nucera
Code Garden
Le strutture dei giardini, come quelle letterarie, variano per dimensioni e forme. Mentre alcuni giardini, ci conducono attraverso eventi interessanti, altri ci avvincono con la loro forma, con le loro simmetrie e ripetizioni, come dei versi ritmati. (C. W. Moore, W. J. Mitchell, W. jr. Turnbull, La poetica dei giardini, Franco Muzzio Editore)
Il labirinto è un simbolo che ricorre con enorme frequenza nella storia dei giardini; è presente in culture, miti e religioni più disparate, ma anche nell’arte e nella filosofia. La storia dei labirinti è complessa, intricata e affascinante, così come lo sono i percorsi che li strutturano; compaiono in civiltà ed epoche diverse ed in luoghi lontani. Lo studio dei possibili significati dei labirinti rappresenta un argomento estremamente attuale, il simbolismo e le mitologie ad essi associati, hanno da sempre risvegliato l’interesse di ricercatori, antropologi, studiosi di comunicazione e psicologi. Il mito racconta di Teseo che, grazie alla complicità di Arianna, riesce a uccidere il terribile Minotauro, nascosto al centro del labirinto di Cnosso, e a trovare poi la via d’uscita. Il labirinto può essere oggetto di numerose interpretazioni tutte valide e coerenti. Nel mito greco il labirinto è una prigione da cui non si può fuggire; l’antico dedalo egizio, invece, rifletteva la struttura dell’universo; in alcune regioni africane il labirinto ha la forma di una giostra strategica; nell’isola di Malekula il dedalo è un gioco di abilità; in Cina il labirinto ha una funzione di difesa contro gli assalti del male. Anticamente per lo più univiario (o unicursale), ovvero costituito da un unico, involuto percorso che conduceva inesorabilmente al suo centro, il labirinto è oggi sinonimo di tracciato multiviario (o multicursale). In Europa si diffonde maggiormente nel tardo rinascimento, evoluzione dei giardini all'italiana, ma negando di questi la ricerca classicista all'armonia e all'ordine perfetto. I primi labirinti di siepi furono realizzati intorno al '500, ma nel tempo hanno perso gran parte dei loro significati magici e religiosi, restando sovente un semplice gioco. Il Code Garden è uno spazio interattivo, un labirinto che riproduce un grande codice QR (Risposta Rapida, ecco cosa significa QR CODE acronimo di quick response evoluzione del tradizionale codice a barre). I riferimenti progettuali partono dalla tradizione del giardino formale, reinterpretati attraverso l'uso di forme geometriche nitide, fino ai giorni nostri attraverso questa nuova procedura virtuale di accedere alle informazioni. Basta avere uno smartphone con una fotocamera e un lettore di codici installato per poter decifrare il codice creato da un disegno di impianto orizzontale. Il labirinto è costituito da una monospecie: il pittosporum, famiglia pittosporaceae, etimologia dal greco “pitta”, pece, resina e ”spora”, seme, perché ha i semi ricoperti di resina; comprende circa 150 specie di arbusti e piccoli alberi, semirustici, dal fogliame persistente e molto decorativo, adatte alla formazione di siepi o alla coltivazione in vaso di dimensioni adeguate. Code Garden a Grottammare, decodificato con un supporto digitale, è il link di accesso al sito di Giardineggiare. Il giardino è quindi sistema informativo che utilizza il dispositivo della realtà aumentata, spazio ludico, nuova frontiera della ricerca figurativa associata alla comunicazione.
Marco Cosenza/Eleonora Rositani
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