La consegna del prestigioso riconoscimento è avvenuta il 18/11/2013 a Roma in Campidoglio, presso la Sala Protomoteca, e il convegno a Messina sul tema del ruolo degli agricoltori per contrastare il dissesto idrogeologico. In Campidoglio il premio è stato consegnato a ventuno “campioni” dell’agricoltura sostenibile, dell’innovazione, dell’originalità, dell’ingegno, della tradizione, della qualità. Tra i premiati di “Bandiera Verde 2013”, giunta quest’anno alla sua undicesima edizione, c’è chi realizza abiti d’alta moda con la fibra del latte, chi alleva “super capre” da cashmere, che producono 500 grammi di lana straordinaria, chi ricava dalle “zucche luffa” batuffoli spugnosi per la cura del corpo, chi presidia l’antica cipolla di Acquaviva delle Fonti e chi nobilita il “cece nero” tipico della vecchia civiltà contadina. Ma anche chi mette in piedi un vero “museo” sugli usi della canapa come “food”, nell’edilizia, nella cosmetica enel tessile e chi fa rete con altre aziende e agriturismi per presidiare i boschi storici e salvaguardare il paesaggio agrario. Quindi, anche se il Paese respira una persistente crisi, c’è chi nell’agricoltura e nel territorio rurale, cerca, e spesso trova, energie per superare l’impasse e creare nuove situazioni di reddito e sviluppo. La nuova tendenza, che emerge dal profilo dei premiati di “Bandiera Verde”, è quella di sfruttare anche l’indotto generato da un’agricoltura funzionale a un nuovo modello di turismo. Il turismo enogastronomico e rurale in Italia continua, del resto, il suo trend positivo con un giro d’affari calcolato in più di 5 miliardi di euro e attualmente rappresenta uno dei veri motori della vacanza “made in Italy”. D’altronde, proprio gli “enogastronomi”, in giro per l'Italia, pongono come motivazione principale dei propri viaggi la ricerca di cibi buoni; affrontano vacanze, da 3 a 5 notti, integrando gli aspetti culinari con il wellness, lo shopping, lo sport all’aperto, le escursioni tra paesaggi e luoghi naturalistici. Ciò significa che valorizzare il comparto enogastronomico vuol dire valorizzare la cultura italiana dell'ospitalità, in particolare quella rurale, rafforzando il valore dei prodotti locali e l’identità culturale nazionale. Ma dal “curriculum” dei premiati con “Bandiera Verde 2013” emergono anche personalità speciali, che con mirabili intuizioni e tanto impegno hanno contribuito affinché luoghi problematici si trasformassero in aree di grandi opportunità, sia per il benessere e il lavoro delle persone che per l’economia, come nel caso di Don Salvatore Frigerio e della sua “Carta di Fonte Avellana” per la tutela dei boschi dell’Appennino. E “speciale” è anche la cooperativa di comunità “Valle dei Cavalieri” di Succiso che ha scongiurato il totale abbandonato di un piccolo borgo, creando un’associazione volontaria in cui la proprietà è comune: un esempio di come le risposte della collettività, anche supportate dagli enti locali, producono servizi e superano inefficienze generando valore. Grazie al premio, dal 2003 a oggi sventolano oltre 200 “bandiere verdi” tra aziende, comuni, province e parchi. Comunque, i “virtuosi” che la meriterebbero nel nostro Paese sono più di 15 mila. Tra le regioni più attive nel 2013, nell’ambito degli aspiranti alla “Bandiera Verde”, si segnalano la Puglia, le Marche, il Veneto e l’Umbria, ma ogni angolo del Paese nasconde “gioielli” da scoprire.

http://www.youtube.com/watch?v=AxodzZPL3E4

Già duemila anni fa Plinio e Marziale le ritenevano le migliori olive dell’impero. Oggi, le olive ascolane tenere saranno protagoniste alla nota trasmissione di Rai 3, Geo&Geo,  Il  presidente della CIA di Ascoli Piceno e Fermo  Ugo Marcelli è stato ospite il 6 novembre della conduttrice Sveva Sagramola alla nota trasmissione televisiva.   nella veste anche  di presidente della Cooperativa “Case Rosse” che coltiva questa coltura su circa otto ettari, Superfici in espansione come lo sono anche  i mercati  con una apertura recente  anche quelli  esteri (Germania, Francia, Inghilterra e Spagna). “Il marchio Dop – sottolinea Marcelli -  prevede tre tipologie di oliva: l’oliva ascolana ripiena, l’oliva ascolana in salamoia e l’oliva in salamoia al naturale, la cui ricetta risale a duemila anni fa, quando faceva già leccare i baffi a Plinio e Marziale”. Oliva che  anche oggi continua a tenere alto il prestigio della cucina marchigiana in tutto il mondo.

 



La recente circolare dell’AdE, la n. 20/E del 18 giungo 2013, si è occupata in modo organico della disciplina civilistica e fiscale del contratto di “ rete di imprese”, significativamente emendato dalle recenti disposizioni contenute nei due Decreti Crescita e Crescita-bis, proponendo una concreta prospettiva di operatività per questa forma di aggregazione che registra un crescente interesse fra gli operatori economici e gli stessi imprenditori agricoli. Obbiettivo comune degli imprenditori è infatti quello di accrescere attraverso il contratto di rete, individualmente e collettivamente, la propria capacità innovativa e la propria competitività sul mercato, definendo un programma comune di rete, dotandosi o meno di un’autonoma soggettività giuridica. Le Reti d’Impresa rappresentano un modello di aggregazione inedito, del tutto innovativo, e completamente diverso rispetto agli attuali modelli vigenti, sia di natura societaria, che di tipo associativo. La vera innovazione dell’Istituto delle Reti di Imprese, infatti, consiste nel rendere più robuste tutte le imprese che insieme si aggregano. La specificità del contratto di rete, la sua declinazione in ambito giuridico, fiscale, amministrativo, il suo impiego nell’affermazione e valorizzazione di sistemi di aggregazione dell’offerta agricola e agroalimentare, meritano qualificati approfondimenti ed analisi di contesto e di prospettiva. La Cia Provinciale di Pesaro e Urbino e Regionale delle Marche in collaborazione con la Cia Nazionale, Settore Consulenza fiscale e del lavoro, hanno promosso un Convegno sulle reti di impresa per il prossimo 25 ottobre 2013, alle ore 15:00, presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo.L’iniziativa vede il coinvolgimento della stessa Università di Urbino e del Consiglio Notarile di Pesaro e Urbino e la partecipazione dell’Agenzia delle Entrate.

Link per rivedere il Convegno di Urbino

http://www.youtube.com/watch?v=VJGYzdCh3jo

 

Si è svolta ieri mattina , nell'ambito della 19esima edizione della Fiera dell'Agricoltura di Castel di Lama, la cerimonia di consegna del “Premio RAP 2013” all’imprenditoria femminile in agricoltura e nei servizi collegati, assegnato a donne che hanno creato o rilanciato un azienda con significativi risultati. Il Premio è stato ideato e realizzato dalla Cia – Confederazione Italiana Agricoltori di Ascoli, Copagri, comitato promotore fiera e dalla Provincia di Ascoli Piceno, al fine di premiare quelle donne a capo di aziende agricole che hanno saputo affermarsi sfruttando il concetto di multifunzionalità, e quindi ampliando offerte, servizi, proposte a diversi ambiti, dall’accoglienza alla trasformazione prodotti, alle produzioni innovative. I riconoscimenti sono andati a: Maria Elena Cicchi dell'agriturismo Conca D'oro Eredi Cicchi Serafino di Ascoli Piceno, azienda agricola di 35 ettari circa, agriturismo con servizio di somministrazione pasti ed ospitalità, vino, olio e confetture produzioni biologiche; Giuseppina Maoloni dell'Agriturismo Castrum di Castorano azienda con 6,5 ettari di vigneto e 5 ettari di oliveto - doc, agriturismo servizio di ospitalità 10 camere; Luisa Feriozzi dell'Azienda Traini Ecoservices a Castel Di Lama - manutenzione e cura del verde e garden; Giuseppina Collina dell'Azienda Collina a Spinetoli - azienda vitivinicola con 50 ettari di vigneti, produzione vino in bottiglia; Maddalena De Luca dell'Azienda Agrituristica ad Appignano del Tronto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

http://www.youtube.com/watch?v=SNOLZCEN4Cw

 

I progettisti Gaetano Cascino, Piero D’Angelo, Rosita Giammellaro, Sebastiano Lombardo dell’Università degli studi di Palermo si aggiudicano il primo posto per l’edizione 2013 di Giardineggiare, la kermesse del florovivaismo che ha coinvolto le piazze della città ornandole di giardini temporanei con l’obiettivo di esaltare i prodotti arborei della macchia mediterranea sapientemente reinterpretati da tutti i progetti delle Università coinvolte.“Per la capacità di interpretare e proporre un’estetica della precarietà contemporanea che tende ad innovare e adattare il giardino alle spazialità in divenire contemporanee”: queste le parole con le quali la speciale giuria tecnica ( composta dal Presidente di Commissione Arch. Antonella Melone paesaggista e vicepresidente AIAPP della macroregione Marche, Toscana e Umbria, Stefano Novelli Architetto e consigliere comunale di Grottammare, Gianpaolo Crescenzi Vicepresidente regionale Cia e vivaista che ha pesato per il 50%), giuria popolare (Helena Silveira Netto Trentin, Roberto Pazzi, Mario Petrelli che ha inciso per il 30%), e il voto liberamente espresso dai cittadini dal giorno 27 luglio al 31 luglio incidendo per il 20%) hanno decretato il progetto Futuro in coso come il più rappresentativo delle finalità perseguite dalla Biennale, ovvero ripensare il paesaggio tenendo condo dei valori e delle tradizioni custodite attraverso le essenze arboree della macchia mediterranea che caratterizzano il territorio. Di fronte ad una platea gremita, in occasione della serata finale del Cabaret Amore mio, si è svolta la premiazione ad opera del presidente Cia Ugo Marcelli, Pino Santori presidente MarcheFlor, il Sindaco Enrico Piergallini e il Prof. Sergio Martellucci, coordinatore della Biennale del florovivaismo, che hanno accolto il professor Manfredi Leone dell’Università degli Studi di Palermo responsabile del progetto vincitore Futuro in corso. A seguire, un riconoscimento anche per il progetto “Sbarchi clandestini”, realizzato da Elena Mori e Oasi di Elisabetta Maria Shmidtlein. Quest’ultimo, ha reinterpretato la pineta adiacente al Kursal come un vero e proprio punto di ristoro dalla calura di questi giorni. Soprattutto i bambini hanno apprezzato le tante amache dislocate tra i pini, vivendo il progetto a 360°. Entrambi comunque hanno saputo esaltare attraverso l’estro e la fantasia i prodotti del florovivaismo locale all’interno di giardini pensati per accogliere la cittadinanza facendola interagire con la natura sperimentandone la sensorialità. “Siamo giunti al termine di Giardineggiare a Grottammare, un interessante progetto che ci ha arricchito tutti, ha detto Pino Santori, Presidente MarcheFlor. Questi ragazzi ci hanno insegnato come, con la freschezza e la creatività delle loro idee, il florovivaismo possa contribuire anche ad esaltare la funzione sociale dello stare insieme oltre che continuare a rappresentare il cuore pulsante dell’economia locale portando il nostro territorio in tutto il mondo come riferimento per l’intero settore .”

 

 

http://www.youtube.com/watch?v=lg3dxtftEjQ