I cereali del Piceno in una tavola rotonda della Cia e della Copagri
La Cia Confederazione Italiana Agricoltori e la Copagri delle province di Ascoli e Fermo, nell'ambito della Fiera del Santissimo Crocifisso di Castel di Lama, organizza una tavola rotonda sul tema: “Pani e grani”. La tavola rotonda, in programma domenica 2 settembre 2012 con inizio alle ore 10,30, si aprirà con l'intervento di Antonella Petrini del Cermis – Centro ricerche e sperimentazione per il miglioramento vegetale "N.Strampelli" sul tema: "I cereali minori da valorizzare nel territorio Piceno" e seguirà la relazione del Prof. Mauro Mario Mariani, Medico Chirurgo Nutrizionista- Ideatore del Metodo 3 emme Mantenimento Massa Magra sul tema: "Alla riscoperta di grani, scomparsi e antichi sapori". Inoltre interverranno anche panificatori quali: Azienda Agricola Michele "Il forno di Collina", Emanuele Michilli e Mario Pierleoni del Panificio La Casa del pane. “La corretta educazione alimentare è fortemente caratterizzata – hanno detto i responsabili della Cia Confederazione Italiana Agricoltori e della Copagri delle province di Ascoli e Fermo – dalla qualità dei prodotti alimentari. Spesso la qualità si coniuga perfettamente con la riscoperta di specie e varietà autoctone, come in questo caso, che sono fondamentale per l'adozione di una corretta alimentazione”.Dopo la tavola rotonda si svolgerà l'ormai tradizionale premiazione delle aziende agricole guidate dai giovani. Infatti anche nelle province di Ascoli e di Fermo si sta registrando un sempre maggiore interesse, tra i giovani, a creare una nuova aziende nel settore primario.
Presentazione progetto Pesca della Valdaso
Dopo un iter partito due anni fa, è iniziata con la raccolta 2012 la commercializzazione della pesca della Valdaso certificata Qm. L'iniziativa è frutto dell'integrazione del progetto di filiera a basso impatto ambientale collegato al Programma di sviluppo rurale 2007-2013 e di certificazione produttiva Qm. Si valorizza, cosi, un prodotto di qualità come la pesca della Valdaso e nello stesso tempo, la ruralità del territorio marchigiano, la biodiversità, l'ambiente, il paesaggio, i valori e i saperi del territorio. Il progetto nasce da una sperimentazione iniziata dall'associazione Nuova Agricoltura di Montalto Marche nel 2007 in collaborazione con l'Assam, legata alla produzione integrata avanzata. Con la collaborazione della CIA Ascoli Piceno Fermo, c'è stata l'adesione al bando PSR sulle filiere, che alla fine dell'iter ha portato un gruppo di 37 aziende della Valdaso alla certificazione QM. Si tratta di un'esperienza che per la prima volta mette insieme un gruppo di produttori, uniti nello scopo di promuovere un'eccellenza del territorio, e un'area geografica particolarmente vocata alla produzione ortofrutticola. Il sindaco Mastrosani ha aperto l'incontro, nella suggestiva cornice del mulino cinquecentesco, parlando del marchio QM come di uno strumento sul quale puntare anche per contrastare la crisi economica e valorizzare il lavoro dei produttori locali.
Dopo aver ribadito il concetto dell'importanza di iniziative per consentire agli agricoltori di migliorare la propria redditività, il vice presidente Petrini ha sottolineato come il concetto della qualità sia "una strada necessaria non solo perché in armonia con le caratteristiche della nostra regione, ma anche per un discorso di competitività". Riguardo alla pesca della Valdaso, l'assessore all'Agricoltura ha ricordato come il marchio QM nasca da una "strategia precisa legata al primo accordo ambientale d'area che ha messo insieme produttori e territorio. Un processo, questo, che ha garantito una qualità che si è tradotta nella certificazione QM. I produttori fruiscono così dei vantaggi della filiera, ottimizzando i costi, facendo promozione e distribuendo il prodotto al consumatore finale grazie ad accordi con la grande distribuzione". Petrini ha parlato di "un'operazione da manuale" nata da una "comune strategia che ha aggregato i produttori attraverso strumenti adeguati come il marchio Qm e il PSR". Il vice presidente della Regione si è anche augurato che, nella stessa visione, "la vocazione economica e territoriale di questa zona porti a certificare anche altri prodotti".
Il presidente dell'associazione produttori Nuova Agricoltura Geminiani e il presidente della CIA Sandroni hanno sottolineato l'importanza della sinergia trovata dalle imprese agricole e i benefici al consumatore in termini di qualità del prodotto. La scelta del marchio Qm, infatti, è maturata anche perché "il consumatore è garantito da un sistema informatico di tracciabilità, oltre al fatto che si valorizza la vocazionalità del territorio".
L'incontro si è concluso con una sorpresa. Una nota pizzeria locale ha fatto gustare quella che è ormai divenuta una specialità del posto: la pizza alla pesca della Valdaso. La pesca Valdaso certificata Qm entra, dunque, nella grande distribuzione e sarà oggetto di una serie di iniziative promozionali a partire dal prossimo fine settimana.
Il messaggero - Picus - AGI - Vini e sapori - Informazione.Tv
La Qualità nel Piatto
Nel corso del seminario nazionale a Senigallia, la Cia ricorda che l’Italia detiene il primato europeo di prodotti a denominazione (244) e conta un terzo delle imprese bio operanti nell’Ue. Record messi a dura prova da truffe e contraffazioni alimentari, che “scippano” 3 milioni di euro al giorno alle aziende agricole e minano la fiducia dei consumatori. Il presidente Politi: ecco perché occorre un gioco di squadra tra gli organismi accreditati alla vigilanza, evitando inutili sovrapposizioni. Rafforzare e integrare i sistemi di controllo e di certificazione per proteggere al 100 per cento i prodotti di qualità dalla piaga della contraffazione, offrendo garanzie adeguate ai cittadini. Ma anche rafforzare la promozione dei marchi Dop e Igp meno conosciuti, per favorire uno sviluppo diffuso di tutte le eccellenze italiane a tavola. Solo così si tutela davvero la filiera agroalimentare “made in Italy”, dai produttori ai consumatori. E’ questo il messaggio lanciato dalla Cia-Confederazione italiana agricoltori al seminario “La qualità nel piatto”, che si è tenuto oggi a Senigallia alla Rotonda a Mare, alla presenza del presidente nazionale Giuseppe Politi.
A finire più spesso nel mirino delle frodi alimentari sono proprio i prodotti di qualità regolamentata, le Dop e le Igp, il biologico: cioè quelli che dovrebbero offrire un’assoluta garanzia di sicurezza alimentare, che è il criterio al primo posto nelle scelte di consumo per otto italiani su dieci. Invece i diffusi fenomeni di agropirateria -spiega la Cia- minano la fiducia dei cittadini, disorientati dalle ricorrenti notizie di scandali e truffe, e soprattutto compromettono l’immagine del nostro sistema agroalimentare in patria e all’estero. Non bisogna dimenticare che l’Italia, con 244 denominazioni, è prima in Europa per numero di prodotti certificati tra Dop (153), Igp (89), Stg (2) e, da sola, conta un terzo delle imprese “bio” operanti in tutta l’Ue.
Ecco perché -continua la Cia- bisogna incrementare e potenziare i meccanismi di controllo e di certificazione, migliorando l’operatività degli organismi accreditati e l’efficacia della vigilanza pubblica, in un sistema sinergico ed efficiente finalizzato alla difesa delle nostre filiere di qualità. Una scelta che non si può più rimandare, considerato che le cifre delle truffe sono in costante aumento: ad oggi i sequestri di prodotti alimentari sofisticati superano il valore di un miliardo di euro l’anno e, nel 2011, sono state portate a termine dalle forze dell’ordine ben 13.867 operazioni, un numero più che triplicato rispetto all’anno precedente. Veri e propri “inganni a tavola” che gravano pesantemente sul settore agricolo, sottraendo ai produttori italiani l’equivalente di 3 milioni di euro al giorno.
Ma l’eccellenza agroalimentare del Belpaese non va solo garantita tramite controlli e certificazioni, va anche promossa. Una ricerca citata dalla Corte dei Conti, infatti, riporta che solo il 5,6 per cento dei cittadini europei conosce i marchi Dop e Igp e solo il 16 per cento il marchio “bio”. Per questo -osserva la Cia- è necessario lavorare a un’efficace strategia a livello comunitario mirata a promuovere i nostri prodotti “stellati”, tanto più adesso che il “Pacchetto Qualità” in via di definizione da parte dell’Ue sta ampliando ulteriormente l’orizzonte della qualità regolamentata: prodotti di montagna, prodotti di fattoria, prodotti di area.
Insomma, promozione da un lato e controlli puntuali dall’altro. E proprio sulle proposte specifiche per rafforzare la “rete” di tutela del nostro agroalimentare si è soffermato Politi, che ha tenuto le conclusioni del seminario. “La Cia -ha affermato il presidente nazionale della Confederazione- è impegnata sul piano politico e professionale per migliorare il sistema di controllo e certificazione delle filiere di qualità italiana. I prodotti Dop e Igp, i vini a denominazione e gli alimenti biologici sono le componenti fondamentali del nostro ‘made in Italy’ e per potersi diffondere sia in Italia che all’estero, hanno bisogno della fiducia dei consumatori”.
“Un sistema di controlli efficace accresce la fiducia nei consumatori, ma è funzionale anche ai produttori -ha proseguito Politi- perché crea barriere alle infiltrazioni malavitose, smaschera tempestivamente i pochi ‘furbi’ e premia i tanti produttori onesti e impegnati nella qualità”.
Oggi “occorre che i controlli effettuati dalle istituzioni pubbliche e quelli degli organismi di certificazione della qualità siano integrati, senza sovrapposizioni, ma con un efficace ‘gioco di squadra’. Allo stesso tempo -ha evidenziato il presidente della Cia- bisogna migliorare le procedure di tracciabilità, l’informatizzazione del sistema, la professionalità degli ispettori” e poi “risolvere i problemi ancora esistenti di terzietà e indipendenza”. Ora “abbiamo un eccesso di controlli burocratici, spesso poco efficaci: esattamente il contrario di quello di cui abbiamo bisogno”
Quanto ai costi della qualità, “sono necessari -ha concluso Politi- ma vanno ridotti al minimo indispensabile, soprattutto occorre utilizzare i finanziamenti previsti nei Psr per le filiere certificate. Attualmente, incredibilmente, a meno di due anni dalla fine del periodo di programmazione 2007-2013 abbiamo speso solo il 5,2 per cento di fondi stanziati (6 milioni di euro su oltre 120 programmati nei Psr)”.
La giornata di lavori a Senigallia è stata presieduta dal presidente della Cia Marche, Nevio Lavagnoli. Dopo il saluto di Maria Giuditta Politi, presidente della Cia di Ancona, la relazione introduttiva è stata tenuta da Giuseppe Cornacchia, responsabile Dipartimento Sviluppo agroalimentare e Territorio della Cia. Sono intervenuti, tra gli altri, Paolo Petrini (vicepresidente e assessore Agricoltura della Regione Marche); Filippo Trifiletti (direttore Generale Accredia); Pietro Bonato (direttore generale CSQA Certificazioni); Ezio Pelissetti (consigliere delegato Valoritalia); Remo Ciucciomei (presidente IMC) ed Emilio Gatto (direttore generale prevenzione e repressione frodi ICQRF).
{morfeo 31}
BIOBET - VETPRO - Considerazioni finali
Una esperienza importante per conoscere una realtà agricola, quella francesce, vicina territorialmente ma estremamente lontana. Prima di partire, ai colleghi ho detto scherzosamente di voler capire se era meglio fare il presidente in Italia o in Francia o se vogliamo dirlo in altre parole se hanno più problemi gli agricoltori italiani o quelli francesi. Un quesito a cui non so dare una risposta sia perchè non abbiamo parlato con gli agricoltori sia perchè il sistema della rappresentanza in Francia è profondamente diverso dal nostro. La rapprentanza degli interessi degli agricoltori è fatta dalle locali Camere di commercio, mentre da noi quest'ultime non si occupano di problemi agricoli ma di promozione.
BIOBET - VETPRO - Francia 6° Giorno
Partenza per Bordeaux. Incontriamo presso la sede della locale Camera di Commercio i rappresentanti di due Istituzioni ARbio una associazione interprofessionale di operatori biologici ed Interco una agenzia regionale per la coperazione internazionale. Proseguimo nel pomeriggio la visita della città. La presenza di un evento importante come la Festa del Vino ci mostra una città piena di vitalità e affascinante, che desta molta sorpresa ed andrebbe visitata con più calma.
{morfeo 30}
Pagina 26 di 39