Si tenuto oggi 29 Ottobre, presso la Sala Raffaello della Regione, per la prima volta, l’incontro congiunto dei direttivii Cia, Confagricoltura e Copagri delle Marche. Richiesto un Consiglio regionale aperto sulla crisi del settore primario che faccia da battistrada alla Conferenza regionale. I presidenti delle tre rganizzazioni: “Serve un nuovo modello di sviluppo con al centro l’agricoltura”.
Serve una svolta per la politica agricola europea, nazionale e regionale. Un cambio di marcia dove tutte le istituzioni, ai tre livelli, facciano la loro parte. Questo in sintesi il forte messaggio che Cia, Confagricoltura e Copagri delle Marche hanno lanciato in occasione dell’incontro congiunto dei rispettivi direttivi, tenutosi venerdì mattina nella Sala Raffaello della Regione, quanto mai affollata.
Serve una svolta per la politica agricola europea, nazionale e regionale. Un cambio di marcia dove tutte le istituzioni, ai tre livelli, facciano la loro parte. Questo in sintesi il forte messaggio che Cia, Confagricoltura e Copagri delle Marche hanno lanciato in occasione dell’incontro congiunto dei rispettivi direttivi, tenutosi venerdì mattina nella Sala Raffaello della Regione, quanto mai affollata.
Sono intervenuti, tra gli altri, i tre presidenti delle associazioni di categoria, rispettivamente Nevio Lavagnoli, Giancarlo Ceccaroni Cambi Voglia e Emilio Landi e il vicepresidente della giunta regionale Paolo Petrini. Il tema dell’appuntamento era quanto mai esplicito “La politica agricola Comunitaria, nazionale e regionale per ridare prospettive al settore agricolo”. Dunque bisogna voltare pagina. “E’ necessario che il governo nazionale – hanno sottolineato Lavagnoli, eccaroni e Landri – eserciti tutta la sua influenza sulle istituzioni europee per una nuova politica comunitaria. E’ altresì fondamentale, come sostenuto dai presidenti nazionali, Franco Politi (Cia), Federico Vecchioni (Confagricoltura) e Franco Verrascina (Copagri) nel documento unitario recentemente sottoscritto, arrivare ad una Conferenza Nazionale sull’agricoltura come sede per costruire insieme -istituzioni e rappresentanze- una nuova politica agraria per il Paese che si ponga gli obiettivi di delineare un percorso di modernizzazione per la competitività delle imprese e di riorganizzare l’intero sistema primario”. Un’azione congiunta ormai stabile quella, delle tre organizzazioni di categoria, che si esplicita, nella nostra regione, con iniziative forti come quella di questa mattina, che, per la prima, volta ha visto insieme i direttivi marchigiani.
Un incontro durante il quale è stata richiesto alla giunta, rappresentata dal vicepresidente Paolo Petrini, un Consiglio regionale aperto che affronti i nodi strutturali della nostra agricoltura e sia un viatico alla “Conferenza Regionale” da tempo richiesta dalle associazioni degli imprenditori agricoli.
“E’ necessario che si prenda atto che il tradizionale modello di sviluppo, incentrato sul manifatturiero, è irreversibilmente in crisi. Solo con un cambio di paradigma, che metta il settore primario e la valorizzazione delle nostre tipicità come motori della nuova economia, è possibile dare una risposta positiva alla drammatica crisi che stiamo attraversando. E’ essenziale mettere le nostre aziende agricole nella condizione di crescere, iniziando in primis dalla semplificazione amministrativa, aspetto fondamentale e imprescindibile per consentire al mondo agricolo di svilupparsi. E in particolare è stata presentata la bozza di proposta di legge per un marchio nazionale pubblica a garanzia dell’italianità del prodotto. Facciamo appello ai parlamentari marchigiani per promuovere tale bozza e altresì di adoperarsi per definire la riforma delle borse merci”.
Un incontro durante il quale è stata richiesto alla giunta, rappresentata dal vicepresidente Paolo Petrini, un Consiglio regionale aperto che affronti i nodi strutturali della nostra agricoltura e sia un viatico alla “Conferenza Regionale” da tempo richiesta dalle associazioni degli imprenditori agricoli.
“E’ necessario che si prenda atto che il tradizionale modello di sviluppo, incentrato sul manifatturiero, è irreversibilmente in crisi. Solo con un cambio di paradigma, che metta il settore primario e la valorizzazione delle nostre tipicità come motori della nuova economia, è possibile dare una risposta positiva alla drammatica crisi che stiamo attraversando. E’ essenziale mettere le nostre aziende agricole nella condizione di crescere, iniziando in primis dalla semplificazione amministrativa, aspetto fondamentale e imprescindibile per consentire al mondo agricolo di svilupparsi. E in particolare è stata presentata la bozza di proposta di legge per un marchio nazionale pubblica a garanzia dell’italianità del prodotto. Facciamo appello ai parlamentari marchigiani per promuovere tale bozza e altresì di adoperarsi per definire la riforma delle borse merci”.