Giardinsteso
L'idea progettuale intende creare un luogo intimo e raccolto all'interno di uno spazio pubblico e aperto (Piazza San Pio). L'hortus conclusus è composto da quattro parti strutturali: hortus deliciarium (specie ornamentali), hortus (ortaggi), herbolarius (erbe aromatiche) e hortus simplicium (erbe mediche). La struttura modulare del giardino è composta da elementi strutturali in compensato ed elementi lignei verticali per la stesura dei panni. I panni stesi svolgono una funzione di schermatura rispetto al traffico veicolare in quanto, posti attorno al quattro moduli dell'hortus, definiscono uno spazio `chiuso' e raccolto ma allo stesso tempo permeabile. I panni stesi incuriosiscono i passanti e li invitano ad entrare nel giardino. Ripensare il mediterraneo ritornando ad utilizzare le piante tipicamente mediterranee, in sostituzione delle specie esotiche ormai ampiamente diffuse, e per richiamare l'abitudine millenaria del bucato steso al sole e al vento che definisce il carattere del progetto.
Paola Sabbion, Patrizia Burlando
Frammenti Mediterranei
La passerella proposta è costituita da assi di recupero, in legno, di diverse dimensioni le quali, partendo dalla passeggiata ciclo pedonale, vanno progressivamente a ridursi e frammentarsi verso il mare; queste sono legate tra loro mediante corde, fissate nella sabbia con picchetti. L'installazione prevede l'inserimento della passerella in un ambiente dunale, realizzato grazie al modellamento della sabbia; si creano una serie di dune, la cui altezza varia dai 60 cm, in prossimità di via colombo, fino al 10 cm avvicinandosi alla battigia. Le specie selezionate vengono collocate all'interno delle fasce dunali, secondo il naturale ordine di appartenenza, seguendo una disposizione paesaggistica. La vegetazione, analogamente alla sistemazione delle assi, subisce un cambiamento di dimensione e disposizione man mano che ci si avvicina al mare: nei pressi della passeggiata le specie sono più grandi e disposte in modo compatto, mentre procedendo verso la linea di costa si ha una riduzione delle dimensioni ed una frammentazione. ltri elementi che compongono il progetto sono le rocce e i tronchi, i quali completano l'idea di ambiente tipico della costiera mediterranea.
Jacopo Auditore, Virginia Brosco, Eleonora Ceschin, Valentina Dotto, Gaia Glereani, Luca Maestrini
Paradisi in Ombra
Il progetto si sviluppa a partire dal percorso che compie l'ombra di un olivo nell'arco di una giornata di luglio alle coordinate di Grottammare: 42°59'20.76" n, 13°52'5.05" e l’area tracciata da questa scia identifica una porzione di prato piacevole per la sosta, perché rinfrescata dall'ombra argentata delle fronde. A delimitarla le piante aromatiche fittamente disposte. Le specie scelte sono quelle del giardino dei semplici, piante rustiche che ben sopportano la calura estiva e l'esposizione diretta al sole. Il fogliame verde-grigio e le fioriture dai toni freschi contribuiscono a spargere la luce un po lunare dell'oliveto, distribuendola a terra. La disposizione delle specie segue delle fasce di altezza crescente dai bordi delle zone d'ombra, raggiungendo il culmine nel punto mediano, per poi ridiscendere verso la zona d'ombra successiva. L'area d'intervento scelta e quella a ridosso del tratto di percorso in maggiore pendenza, per rendere più visibile l'installazione che lavora su una minima varietà di sfumature cromatiche, altezze e densità.Il percorso all'interno dell'intervento è segnalato da ghiaia ,all'ingresso del parco un portale di legno con inciso il nome del giardino proietta l'ombra che preannuncia il tema del progetto e porta in se tutte le informazioni in merito alla flora e alla fauna che popoleranno l'installazione. Il tema del giardino mediterraneo è stato affrontato da un punto di vista storicistico: il titolo è citazione del "paradisi in sole" di parkinson, e la scelta delle specie si rifà ai giardini dei semplici, dei quali non abbiamo tuttavia ripreso l'impianto formale. L'ombra è assunta come vero e proprio elemento costruttivo del giardino, e attorno ad essa si sviluppa la composizione degli arbusti e delle aromatiche. Le cromie variano dai toni argentei delle salvie ai verdi lucidì e cupi dei mirti, mentre le fioriture fresche di azzurri e viola sono ravvivate da accenti di gialli e di bianchi. Le sedute non sono state progettate volontariamente, in quanto l'ombra crea un occasione di sosta, che verrà vissuta in modo informale e libero, con una coperta ottima per un pic-nic, o una semplice sedia da osteria.
Margarita Ilicheva, Vera Scaccabarozzi
Dualismo Mediterraneo
L'installazione pone l'attenzione su alcune essenze vegetali tipiche dei paesaggi mediterranei, sviluppando il tema del dualismo in riferimento alle diverse provenienze delle specie, autoctone o esotiche. Il concept prevede tre stanze: nella prima il visitatore si sofferma ad osservare una rappresentazione di un paesaggio vegetale misto, composto da elementi autoctoni ed esotici, che identifica la situazione attuale dei nostri paesaggi mediterranei, comunicando un senso di armonia e completezza. Le altre due stanze riportano invece solo una o l'altra provenienza delle essenze vegetali, suscitando volutamente nel visitatore un senso di mancanza di elementi (identificati con dei vasi rossi e vuoti) e quasi negando una parte del paesaggio. Oltre alla provenienza delle essenze vegetali utilizzate, è stato studiato anche un dualismo di tipo percettivo di questi "mini paesaggi": uno costituito da un punto esterno con apposite postazioni a viste obbligate, l'altro da uno interno alle stanze stesse, mediante la realizzazione di opportuni camminamenti. Nell'avvicinamento alle tre postazioni, un percorso guida con domande evocative vuole far riflettere il visitatore sulla concezione di ciò che è ai giorni d'oggi il paesaggio mediterraneo italiano.
Adamo Maria Francesca, Cibrario Marco, Dorbolo' Luca, Sarasso Elisa, Stralla Andrea Giuseppe
{morfeo 41}