Giorni di trepidante attesa per i florovivaisti del distretto grottammarese. Gli imprenditori stanno aspettando l’accoglimento relativo alla domanda di un finanziamento derivante da un progetto ministeriale sulla tracciabilità dei lotti di produzione. "Una speranza - dice Massimo Sandroni, presidente della Cia - confederazione italiana agricol-tori. La risposta arriverà a giorni e fino ad ora la richiesta sembra essere stata valutata positivamente". Una manna per gli agricoltori che permetterebbe loro di sbloccare la normativa sulla alla sospensione del passaporto delle palme e quindi la possibilità di commerciare al di fuori dell'area finora circoscritta, un raggio di 50 chilometri dalla cittadina. Situazione che aveva appesantito di non poco la già difficile situazione economica del distretto. E proprio in questo momento di crisi, la Cia e la Marcheflor, presieduta da Giuseppe Santori, stanno cercando di fare tutto il possibile per uscire dal periodo nero che ha colpito uno dei più importanti settori economici della città. "Abbiamo un gioiello che splende poco - ha detto Sandroni -. Vogliamo e dobbiamo rendere più positivo l'approccio del territorio nei confronti dei vivaisti. Questa crisi non ha portato alla perdita di occupazione o alla chiusura, ma siamo in discesa". Lo stesso presidente Santori, aveva parlato di un calo del fatturato che si aggirava intorno al 20% subito dopo la messa a norma della legge sulla sospensione del passaporto. Ora è tempo, però, di rialzarsi in piedi aumentando anche la visibilità di questa importante realtà. "Come in altri territori ci si è organizzati, anche qui è giunto il momento di collaborare tra noi e di renderci di nuovo concorrenziali con gli altri produttori - afferma Sandroni -. Dobbiamo rilanciare l'unione florovivaistica facendo nascere un nuovo distretto". Una realtà che è già nota in tutta Italia e all'estero, ma che spesso proprio il territorio stesso dimentica. La battaglia sembra essere dura ma le due associazioni sono fiduciose del buon esito e si fanno forza della loro esperienza e la volontà di risalire la china.

 Articolo "Corriere adriatico" del 01/08/2011