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Già nel 2004, va detto, fu approvata una legge (la n. 204), che obbligava a indicare le materie prime nelle etichette. E già in quell'occasione, la Commissione europea diffidò l'Italia dall'applicarla. Nel gennaio 2010, invece, il governo Berlusconi inviò a Bruxelles il nuovo testo di legge, poi approvato a febbraio 2011. E alle critiche mosse in sede europea sul provvedimento non rispose. Oggi lo scenario si ripropone; la legge in questione, comunque, non potrà avere alcun effetto senza i il varo dei decreti attuativi. Inoltre, la normativa italiana dovrà superare anche lo scoglio di Bruxelles, che già ha fatto capire le sue intenzioni.
Il ministro alle politiche agricole, Saverio Romano, si appresta però a varare un nuovo decreto ministeriale «in cui stabilisce la metrica e l'etichettatura per i prodotti già autorizzati dall'Ue», cioè la carne bovina, il latte fresco, il miele, l'olio e i prodotti ortofrutticoli. Il ministro. Romano ha, poi, annunciato, che la prossima settimana incontrerà le organizzazioni di categoria e i consumatori «per limare il decreto che è già pronto e vedrà la luce nelle prossime settimane».
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Con l'incredibile balzo in avanti delle vendite online, che solo in Italia sono cresciute del 15% in un anno, anche il fenomeno delle contraffazioni alimentari si sposta sul web e aumenta in volume e valore, tanto che solo nel 2014 ci sono state oltre 160 operazioni per bloccare il commercio in rete di falso "made in italy" per un giro d'affari di oltre 50 milioni di euro. Per questo ora bisogna lavorare per il potenziamento della lotta alle agro-truffe online. Questa la posizione espressa dalla Cia nel suo intervento al Forum internazionale sulla tutela del cibo vero organizzato dal Mipaaf a Lodi. Più in dettaglio, per combattere l'agropirateria sul web, è necessario partire dall'Ue, rafforzando una normativa omogenea sulle vendite in rete a tutela del produttore e del consumatore e, a livello globale, siglare protocolli d'intesa con cui le piattaforme di commercio elettronico si impegnano a rimuovere subito le referenze dei prodotti contraffatti, in primis quelli a denominazione. Poi bisogna consolidare piattaforme di vendita online realmente italiane e sostenere, con finanziamenti specifici, le imprese italiane che intendono aderire. Inoltre, occorre coordinarsi con le associazioni dei consumatori e partire dal coinvolgimento e la responsabilizzazione delle giovani generazioni, che saranno i nuovi utenti del prossimo futuro. Secondo la Cia fare tutto questo è molto importante anche per sostenere le piccole imprese che intendono avviare un processo di apertura ai mercati stranieri con l'ecommerce, potendo raggiungere direttamente il consumatore internazionale in una nuova forma di vendita diretta.
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“Il sostegno agli imprenditori agricoli – sottolinea Petrini – si basa sull’erogazione di un contributo in conto interessi sui mutui contratti con gli istituti di credito operanti nel settore agricolo convenzionati con la Regione. Le aziende agricole e agrituristiche avranno uno strumento in più per superare la crisi economica manifestatasi a partire dal 2008, con un contributo singolo erogabile fino a un massimo di 15mila euro. Gli investimenti che intendiamo promuovere dovranno essere coerenti con il Programma di sviluppo rurale, per ammodernamento delle strutture e diversificazione delle attività, con priorità ai giovani imprenditori che hanno già presentato, con esito istruttorio positivo, istanza sulle specifiche misure del Psr”.
Il contributo regionale verrà concesso, dietro presentazione di manifestazione d’interesse da parte delle imprese entro il 31 marzo 2011. Le imprese stesse dovranno rispettare determinate condizioni, come ad esempio non essere già in stato di crisi – il riferimento è al Regolamento Ce 800/2008 – alla data del 30/06/2008. Le banche convenzionate con la Regione sono la Banca popolare di Ancona e la Banca delle Marche, mentre il tasso di interesse applicato in virtù del contributo regionale, sarà, nelle zone svantaggiate, pari al 30 per cento del tasso di riferimento e pari al 55 per cento del riferimento nella altre zone.
La durata massima dei mutui dovrà essere di 15 anni, estesa a 20 nel caso di giovani agricoltori. Per quanto riguarda le spese ammissibili, nel caso di ammodernamento, sarà ammessa la costruzione o ristrutturazione di beni immobili al servizio delle aziende per migliorare le condizioni di lavoro e gli standard di sicurezza, per ridurre i costi di produzione, per migliorare l’igiene e il benessere degli animali. Sono ammesse anche le spese per macchine, attrezzature nuove e impianti tecnologici. Ammissibili anche impianti e ristrutturazioni arboree, strutture per la lavorazione e commercializzazione dei prodotti agricoli, miglioramento fondiario, sistemazioni idrauliche, certificazioni di qualità e introduzione di fonti energetiche rinnovabili. Disposizioni specifiche riguardano poi l’attività agrituristica.
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