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Dalla Fao una sanzione morale contro i “ladri di terre”
Un primo passo nella lotta al "land grabbing" viene dall’accordo di Roma, ratificato da 124 Paesi, che mira a regolare le transazioni delle aree coltivabili nel mondo.
Si chiama “land grabbing” e per molti è il colonialismo del terzo millennio. Si tratta della corsa all’accaparramento delle t...
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I cibi “hi-tech” sono un “bluff”?
Cia e VAS lanciano “Mangiasano 2012” e riaprono il dibattito su Ogm e clonazione a fini alimentari. Oggi solo grandi promesse e costi esorbitanti. Per di più i consumatori non li vogliono nel piatto.
I “cibi da laboratorio” non servono: il patrimonio di biodiversità animale e vegetale nel mondo è così vasto e comp...
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Il Patronato, promosso dalla Cia, scende in piazza per spiegare ai cittadini la nuova riforma e per chiederne alcune modifiche. Nei gazebo informativi allestiti si potrà ricevere assistenza, consulenze gratuite e vademecum su come orientarsi nelle normative connesse al tema del lavoro.
“Perché la pensione non sia un’illusione!”. Questo lo slogan con cui l’Inac-Istituto nazionale assistenza cittadini scenderà, il prossimo sabato 12 maggio, nelle principali piazze di tutti i capoluoghi di provincia italiani. Una manifestazione “Inac in piazza per te”, giunta alla sua 6ª edizione, che nasce con il preciso scopo di riaffermare il ruolo del patronato e soprattutto per incontrare le persone comuni, offrendo loro informazioni utili e spiegando le ultime novità su temi importanti come: pensioni, assistenza previdenziale, infortunistica, regolarizzazioni stranieri e norme per lavoratori domestici.
All’interno dei gazebo allestiti per l’occasione, personale altamente specializzato offrirà consulenze gratuite e informazioni sui servizi offerti dal patronato Inac-Cia.
In questa fase particolarmente complessa per il Paese, in un contesto di crisi dove i temi del lavoro, della previdenza, degli ammortizzatori sociali assumono una rilevanza straordinaria, l’Inac-Cia vuole portare il suo contributo costruttivo e presentare anche una serie di proposte volte al miglioramento delle condizioni sociali nel nostro Paese.
Per questo, domani sabato 12 maggio l’Inac-Cia illustrerà ai cittadini la propria proposta per una legge di modifica dell’attuale sistema pensionistico varato dal Governo Monti, che abbia la capacità di attenuarne i suoi effetti negativi per gli attuali lavoratori e che dia maggiori speranze ai giovani per un lavoro futuro.
Ad Ascoli Piceno, il gazebo informativo “Inac in piazza per te” è presente in P.zza dell'Immacolata a partire dalle ore 10.00.
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L’agricoltura irrompe in città: l’orto “fai da te” conquista più di 4,5 milioni di italiani
"Secondo la Cia, il cosiddetto “urban farming” comincia a prendere piede stabilmente in Italia, dopo il “boom” negli Usa e in Inghilterra. Gli agricoltori per passione hanno un profilo ben preciso: 40enni colti con il pallino dell’ambiente e del cibo sano, ma anche pensionati attenti al portafoglio in tempi di crisi. Si chiama “urban farming” e muove ogni anno un giro d’affari di oltre un miliardo di euro, coinvolgendo attivamente oltre 4,5 milioni di italiani. È il trend sempre più diffuso di chi sceglie di portare un po’ di campagna in città, ricavando un orticello dove si può. Si va dai giardini in cui zucchine, lattuga e peperoni prendono il posto di rose e gelsomini ai balconi in cui i pomodori sostituiscono gerani e margherite, fino alle iniziative pubbliche in cui i comuni mettono a disposizione terreni incolti per farne veri e propri orti cittadini. Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori.I nuovi “farmer” urbani -spiega la Cia- sono una comunità variegata che cresce di anno in anno: oggi, infatti, il “fai da te” agricolo incuriosisce e attira due famiglie su dieci. C’è chi lo fa per necessità, per tamponare così alle conseguenze della crisi; ma sempre più spesso si tratta semplicemente di appassionati del mangiar sano e dell’aria aperta, “contadini per caso” che dopo il lavoro si cambiano d’abito e imbracciano zappa e rastrello.E l’agricoltore per passione ha un profilo ben preciso -osserva la Cia-. Secondo il nostro identikit ha in media 45 anni, una buona istruzione, sensibilità ambientale e una buona dose di tempo libero. E’ diplomato nel 55 per cento dei casi e molto spesso ha una laurea (30 per cento). In genere si avvicina all’agricoltura mosso prevalentemente da input culturali. Solitamente è un insegnante (20 per cento) o un impiegato (13 per cento), meno frequentemente un operaio (10 per cento) e un imprenditore (3 per cento). E’ un hobby che piace ai giovani (gli studenti rappresentano il 5 per cento) ma, anche se questa è la nuova tendenza, sono chiaramente tantissimi i pensionati (40 per cento) che si avvicinano al lavoro della terra innanzitutto per risparmiare in tempi di crisi economica, oltre che per maggiore familiarità con le tradizioni contadine e per tenersi in forma.D’altra parte -ricorda la Cia- coltivare un orto o prendersi cura di fiori e piante sul terrazzo e in giardino, secondo uno studio dell’Università di Uppsala in Svezia pubblicato sul “British Medical Journal”, allunga la vita soprattutto nelle persone di mezza età.Quello degli orti urbani, insomma, è un fenomeno in costante espansione, non più etichettabile solo come una moda passeggera ispirata dagli orti “vip” di first lady o di attrici di Hollywood. Così, dopo la famiglia Obama e la Regina d’Inghilterra -continua la Cia- cresce la voglia di prodotti agricoli “fatti in casa”, freschi e genuini e che riportano nelle nostre case il senso della stagionalità dei cibi. E la tendenza non è più soltanto negli Stati Uniti e nel Regno Unito, ma comincia a prendere piede stabilmente anche nel nostro Paese, in particolare nel Nord Italia (45 per cento). Basti pensare che ormai sono centinaia i comuni che mettono a disposizione piccoli appezzamenti pubblici abbandonati -conclude la Cia- da assegnare ad agricoltori “amatoriali” col doppio vantaggio di spazzare via il degrado dal verde cittadino e promuovere la sana alimentazione “fai da te”.
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Vola l’export agroalimentare
Migliorano ancora le performance oltreconfine del “food” italiano, che “sbarca” nei mercati emergenti. Per il 2012 si prevede una crescita del 9 per cento.
Dopo l’Empire State Building e la Statua della libertà, il terzo luogo più visitato nella Grande Mela nel 2011 è stato l’Eataly, lo sterminato megastore del gusto “t...
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