In una fase in cui le imprese agricole fanno i conti con crescenti ed onerosi costi di produzione e contributivi, il decreto legislativo 194/2008 in materia di controlli sanitari pone ulteriori problemi. E’ assolutamente necessario secondo il presidente della CIA provinciale di Ascoli Piceno un una revisione del provvedimento ed una proroga al pagamento delle tariffe che la Regione Marche  ha già richiesto. Un provvedimento ingiusto perché metta sullo stesso piano sia la piccola azienda agricola che la grande industria di trasformazione.
Con questo,
non vuole certamente esprimere un giudizio negativo sui controlli sanitari sugli alimenti, che rappresentano una priorità assoluta, ma questi oneri rischiano di mettere in ginocchio settori come quello dell’allevamento di bestiame, della produzione di miele, di marmellate, ma anche le cantine e le aziende che vendono latte crudo.
La Cia, fin dai prossimi giorni, solleciterà un confronto con gli organi competenti in materia al fine di scongiurare questi nuovi balzelli per un settore che vive nell’
emergenza.