E’ stata approvata da Bruxelles la richiesta dell'Italia di innalzare il limite massimo di azoto per ettaro di origine organica, da 170 chilogrammi fino a 250 chilogrammi. Una misura richiesta a gran voce dagli allevatori, soprattutto del Nord dove si concentra la produzione di latte e carne, che rappresenta una boccata d'ossigeno in un momento di crisi delle aziende alle prese con costi crescenti (mangimi ed energia) e consumi stabili. L'annuncio è del ministro delle Politiche agricole, Saverio Romano, che parla di «un risultato molto importante per la nostra zootecnia che, tuttavia, da solo non risolve i problemi delle aziende italiane situate nelle aree sensibili ai nitrati, costrette a sostenere esorbitanti costi di smaltimento dei reflui zootecnici». Non si tratta di un problema rilevante nel nostro territorio afferma - Massimo Sandroni – presidente della CIA di Ascoli Piceno e Fermo se escludiamo qualche grande allevamento suinicolo, ma di fatto è un segnale che se c’è la volontà politica delle istituzioni e delle OO.PP alcune limitazioni o applicazioni delle norme Europee possono essere modificate e portare benefici ai nostri agricoltori.