Immagine correlata

Il lavoro è volto all’individuazione di sostanze naturali, chimiche e di microrganismi in grado di indurre meccanismi di autodifesa in barbatelle, appena messe a dimora, rispetto a possibili future infezioni riconducibili ai più comuni Giallumi della vite (GY), causati da fitoplasmi appartenenti ai gruppi 16SrV(-C,-D) e 16SrXII-A rispettivamente responsabili delle ampelopatie denominate Flavescenza dorata (FD) e Legno nero (LN). I risultati preliminari ottenuti al primo anno di sperimentazione hanno evidenziato un bassissimo numero di piante infette, quindi, per il momento, non è stata osservata alcuna differenza di efficacia tra i prodotti in esame. Tuttavia, le prove sono state utili per la messa a punto di un approccio sperimentale innovativo per l’applicazione degli elicitori. Sono state utilizzate barbatelle sulle quali è stata eseguita l’analisi del DNA, che non ha evidenziato infezione da fitoplasmi, consentendo l’applicazione degli induttori di resistenza su individui presumibilmente sani. La medesima analisi, ripetuta nell’autunno dello stesso anno ha invece mostrato alcuni individui affetti da FD e LN, ma senza differenze significative fra le tesi. Sarà necessario proseguire i trattamenti ed i rilievi negli anni successivi per poter raccogliere maggiori dati circa l’efficacia dei formulati saggiati nel prevenire le infezioni di FD e LN.