Anp-Cia: presentato a Roma il Rapporto Cer-Cupla 2014. Servono più sostegni ai pensionati. A causa dell’aumento della pressione fiscale e del calo del potere d’acquisto oggi 7,4 milioni di pensionati, il 44% del totale, vivono in semi povertà con una pensione inferiore a   1.000 euro lordi mensili: è quanto emerge dal Rapporto 2014 realizzato dal Cupla (il Comitato unitario dei pensionati del lavoro autonomo, di cui fa parte l’Anp-Cia) in collaborazione con il Cer e presentato al Teatro Quirino di Roma. Di fronte a questi numeri, la proposta Cupla è di adeguare gradualmente i trattamenti minimi di pensione al 40% del reddito medio nazionale, cioè da 500 a 650 euro mensili come chiede, del resto, la Carta sociale europea. Inoltre, per difendere le pensioni, soprattutto quelle più basse, maggiore attenzione deve essere prestata   al meccanismo di indicizzazione e va ridotta assolutamente il cuneo fiscale. Alla presentazione   del Rapporto la Cia ha partecipato con una folta delegazione guidata da presidente e segretario   nazionale Anp, rispettivamente Vincenzo Brocco e Daniela Zilli.


Il  presidente nazionale della Cia, Dino Scanavino, ha inviato una comunicazione scritta a tutti i   presidenti regionali e provinciali dell’organizzazione sui dati relativi alle delibere Tasi dei Comuni   in relazione ai fabbricati rurali strumentali. Dall’analisi del campione, viene fuori che poco più di   un terzo dei Comuni ha dimostrato una piena sensibilità verso il settore agricolo decretando   un’aliquota pari a zero per tali fabbricati; sensibilità assente, purtroppo, in oltre il 60% degli Enti   locali che non ha ritenuto opportuno deliberare un’aliquota ridotta, disponendo anzi a favore   della massima imposizione possibile. Solo il 4% dei Comuni ha deciso di adottare orientamenti   intermedi deliberando aliquote ridotte minori dell’1 per mille. La Cia continuerà comunque la sua   azione di sensibilizzazione verso le Amministrazioni locali, dato che l’introduzione della Tasi sta   generando un incremento significativo della tassazione dei fabbricati strumentali   indipendentemente dalla loro ubicazione, non essendo stata confermata l’esenzione per quelli   siti nei comuni montani o parzialmente montani.

Agrinsieme al Macfrut di Cesena con il convegno “Oltre i confini. L’ortofrutta italiana in  giro per il mondo”. Un tavolo ortofrutticolo per rilanciare un settore che conta moltissimo nel sistema agricolo italiano, rappresentando la prima voce del nostro export con oltre 7 miliardi di   euro di fatturato e una quota pari al 22% del totale. Un primato che bisogna consolidare   aumentando la nostra vocazione internazionale: è questa la richiesta di Agrinsieme, presentata   al governo, nel corso del convegno “Oltre i confini. L’ortofrutta italiana in giro per il mondo”   organizzato dal coordinamento tra Cia, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative al Macfrut   di Cesena. Tanto più in questo momento critico per il settore, prima con la crisi della frutta estiva   e ora con l’embargo russo, è importante aprire nuovi mercati e rafforzare la presenza italiana in   quelli già raggiungibili, dagli Stati Uniti alla Cina, dalla Corea del Nord al Brasile. Ma per fare   questo Agrinsieme chiede alle istituzioni di sostenere le imprese ortofrutticole nell’obiettivo di   eliminare le barriere tariffarie e non tariffarie all’export e di negoziare sulle procedure   burocratiche onerose piuttosto che sulle regole sanitarie e fitosanitarie sempre più elevate.   Soprattutto perché, mentre questi Paesi aumentano le barriere, l’Europa è in via di principio   sempre più aperta ai prodotti dei Paesi Terzi.

Il presidente Scanavino, sulla base delle decisioni della Giunta nazionale Cia, ha sollecitato nei giorni scorsi un incontro al ministro Galletti sui danni da fauna  selvatica  per affrontare il tema dei danni all’agricoltura provocati dagli ungulati. Oggi, con la lettera al ministro Galletti prendono il via le iniziative della Cia  a sostegno degli agricoltori. La Cia ha   avviato una serie di iniziative per sollecitare le istituzioni a intervenire sulla questione, divenuta   ormai insostenibile, dei danni all’agricoltura da fauna selvatica. In particolare, il presidente Scanavino ha scritto una lettera al ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, chiedendo di   adoperarsi con urgenza per il potenziamento degli strumenti di contenimento preventivo, per   uno snellimento delle procedure e per potenziare i fondi per il risarcimento agli agricoltori   coinvolti, considerato che oggi in molte regioni questi coprono a malapena il 30% dei danni   riconosciuti e spesso sono limitati alle cosiddette specie prioritarie. Nel medio periodo bisogna   invece lavorare in maniera organica per riformare la legge 157/92. Inoltre, sempre per   sensibilizzare la politica sul problema, Agrinsieme ha presentato un documento alla   Commissione Agricoltura della Camera.

territorio-come-destino.jpgLa Cia a organizzato Lunedì 22  settembre a Montecitorio l’incontro con il titolo  “Il Territorio come Destino” per ribadire il ruolo centrale  dell’agricoltura nel rilancio del Paese. Avviare un confronto con la politica e la società sulla   necessità di affermare in Italia un modello di agrico

ltura strategica in cui siano centrali i temi del   reddito, della multifunzionalità, della valorizzazione del territorio. E’ con questo obiettivo che la Cia ha presentato l’iniziativa  nella Sala Aldo Moro della Camera,   fotografando la realtà agricola dell’Italia, che oggi genera il 15 per cento del Pil, garantisce nuova   occupazione e, con l’intera filiera, fattura 267 miliardi di euro. Il settore primario, quindi, ha le   potenzialità per proporsi come forza propulsiva in grado di trainare l’economia fuori dallo stallo della crisi, ma per questo c’è bisogno di sostenere le aree

interne e le eccellenze dei territori,   tutelare il paesaggio e la biodiversità, contenere il consumo di suolo agricolo. Proprio su questi   temi, la Cia terrà un ciclo di incontri nei prossimi mesi, organizzati in tre regioni rappre sentative   delle varie aree del Paese, che giungeranno fino a Expo. “Questo cambio di marcia è possibile   -ha detto il presidente della Cia, Dino Scanavino- in quanto oggi più che in passato il territorio è   diventato un luogo dove si consolidano multifunzionalità e multidimensionalità delle attività   economiche, attraverso l’intreccio tra soggetti e processi sociali, culturali e produttivi”. Alla   presentazione sono intervenuti anche il viceministro dell’Agricoltura Andrea Olivero e il direttore   generale del Censis Giuseppe Roma

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