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La Fao presenta il rapporto Sofi 2014. La Cia, tre obiettivi per combattere la fame nel mondo. Secondo il rapporto 2014 sullo Stato dell'insicurezza alimentare nel mondo (Sofi) presentato dalla Fao, con Pam e Ifad, ancora 805 milioni di persone nel mondo sono cronicamente sottoalimentate o malnutrite. Secondo la Cia, per sconfiggere la povertà e la fame nel mondo bisogna muoversi in tre direzioni precise: prima di tutto è necessario mettere un freno alle speculazioni sul cibo, stabilizzando i prezzi delle commodity agricole sui mercati internazionali e garantendo un giusto reddito agli agricoltori. In secondo luogo serve mettere un punto agli sprechi, visto che ogni anno ben 1,3 miliardi di tonnellate di alimenti commestibili finiscono in discarica. Infine occorre favorire l’aumento della produttività agricola sostenibile nei Paesi più poveri, garantendo l’accesso dei piccoli agricoltori al mercato dei fattori a partire dalla terra e dal credito.
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L’irlandese Phil Hogan all’Agricoltura. Il nuovo presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker ha reso nota la composizione della sua squadra: 27 commissari designati, tra cui Karmen Vella all'Ambiente, la Pesca e gli Affari marittimi; Vytenis Andriukaitis alla Salute e Sicurezza alimentare e, soprattutto, Phil Hogan all’Agricoltura. Agrinsieme ha espresso le sue vive congratulazioni e gli auguri sinceri di un proficuo lavoro nell’interesse dell’agroalimentare europeo ai neo commissari, in particolare Hogan. “Le questioni aperte e gli appuntamenti strategici che attendono il settore primario in Ue richiedono molto impegno e attenzione -ha evidenziato il coordinamento tra Cia, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative-. L’embargo russo ai prodotti agricoli europei è la priorità da risolvere, ma poi bisogna procedere spediti sugli atti della nuova Pac, sul nuovo regolamento per il biologico, sulla vicenda Icann e sugli accordi commerciali con gli Stati Uniti”. Il presidente Scanavino ha quindi sottolineato che Hogan, essendo irlandese, avrà una visione dell’agricoltura del Nord Europa: “Dovrà imparare a conoscere le particolarità dell’agricoltura mediterranea e sicuramente lo farà -ha detto-. Noi siamo pronti a dargli una mano perché lui possa fare il commissario al meglio nell’interesse di tutti gli agricoltori”.
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In oltre 2300 comuni italiani lunedì 16 giugno scade il termine per il pagamento della prima rata Tasi (tassa sui servizi indivisibili). A farne le spese anche gli agricoltori che devono sopportare il pagamento della Tasi su tutti i fabbricati rurali, sia abitativi che strumentali, con aggravi significativi della tassazione. L’analisi che la Cia ha svolto sulle delibere comunali, attraverso il proprio Caf, evidenzia una generale mancanza di attenzione verso il settore agricolo, sottoposto a Tasi anche sui fabbricati rurali strumentali in base all'aliquota stabilita dalla legge: solo pochi comuni hanno ridotto l'aliquota e solo in quei comuni dove è stato stabilito di tassare attraverso la Tasi la sola abitazione principale si registra l'esclusione per fabbricati agricoli strumentali. L'applicazione della Tasi si aggiunge alla previsione di assoggettamento a Imu dei terreni agricoli ubicati nei territori di collina e di montagna, prevista dal decreto 66 del 2014, in attesa di regolamentazione, fino al 2013 esentati dall’imposta: tutto questo rischia di provocare una condizione insostenibile per migliaia di agricoltori che rischiamo di trovarsi nell’impossibilità di pagare un aggravio impositivo non giustificato e, oltretutto, privo di qualsiasi principio di gradualità. La Cia ritiene essenziale che i circa 6 mila comuni che devono ancora deliberare sull'applicazione della Tasi operino tenendo conto della specificità del settore agricolo e della composizione del patrimonio immobiliare produttivo, escludendo dall'assoggettamento a tributo almeno i fabbricati rurali strumentali.
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Parere favorevole delle Regioni e delle Province autonome al documento riguardante l’applicazione nazionale della nuova Pac. Lo ha reso noto il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, al termine della Conferenza Stato-Regioni del 12 giugno. Tutte le Regioni hanno dato l’intesa tranne il Veneto, ma per il meccanismo automatico previsto, dopo 30 giorni il Governo può presentare la proposta di riforma così come definita dall’accordo.
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Passa a larga maggioranza, con il solo voto contrario della Lega Nord, l’emendamento alla Comunitaria, la legge europea 2013-bis, sull’etichettatura e l’anti rabbocco per le bottiglie di olio d’oliva. Per la Cia è un passaggio importante per garantire trasparenza e qualità ai consumatori e per tutelare i produttori da falsi e sofisticazioni, visto che la norma mette fine alle oliere anonime spesso riempite con prodotti di basso livello spacciati per extravergine. La Camera ha anche votato l’emendamento per innalzare dal 12 al 20% la quantità minima di frutta che deve essere contenuta nelle bibite, che è passato con 217 voti a favore e 49 contrari.
Nel dettaglio sono previste le seguenti modificazioni:
a) all’articolo 1, il comma 4, è così sostituito: «4. Nel caso di miscele di oli di oliva originari di più di uno Stato membro dell’Unione europea o di un paese terzo, l’indicazione dell’origine è immediatamente preceduta dall’indicazione del termine "miscela", secondo quanto previsto dall’articolo 4, paragrafo 2, lettera b) del regolamento (CE) di esecuzione della Commissione 13 gennaio 2012, n. 29/2012, stampato ai sensi dei commi 2 e 3 e con diversa e più evidente rilevanza cromatica rispetto allo sfondo, alle altre indicazioni ed alla denominazione di vendita.»;
b) all’articolo 4, comma 3, dopo le parole: «oli extravergini» sono inserite le seguenti: «o vergini»;
c) all’articolo 7, il comma 2 è sostituito dal seguente: «2. Gli oli di oliva vergini proposti in confezioni nei pubblici esercizi, fatti salvi gli usi di cucina e di preparazione dei pasti, devono essere presentati in contenitori etichettati conformemente alla normativa vigente, forniti di idoneo dispositivo di chiusura in modo che il contenuto non possa essere modificato senza che la confezione sia aperta o alterata e provvisti di un sistema di protezione che non ne permetta il riutilizzo dopo l’esaurimento del contenuto originale indicato in etichetta.».
d) all’articolo 7, comma 3, primo periodo, le parole: «al comma 1» sono sostituite dalle seguenti: «di cui ai commi 1 e 2».
e) all’articolo 7, dopo il comma 3, è aggiunto il seguente: «3-bis. Le presenti disposizioni non si applicano agli oli di oliva vergini legalmente prodotti o commercializzati in uno stato membro dell’Unione europea o in uno degli Stati firmatari dell’associazione europea di libero scambio (EFTA), parte contraente dell’accordo sullo spazio economico europeo.».
f) all’articolo 16, dopo il comma 3, primo periodo, dopo la parola: «produzioni» è inserita la seguente: «nazionali»;
g) all'articolo 43, comma 1-bis.1, del decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 134, al primo periodo, le parole: «alchil esteri più metil alchil esteri» sono sostituite dalle seguenti: «etil esteri».
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