Si è tenuto a Roma “Fuori dal fango! Gli Stati Generali contro il   dissesto idrogeologico” indetto da #italiasicura, la struttura di missione contro il dissesto   idrogeologico di Palazzo Chigi. Molti gli esponenti del governo, dal ministro dell’Ambiente   Gianluca Galletti al capo della Protezione civile Franco Gabrielli, che hanno annunciato   risorse per 9 miliardi per la messa in sicurezza del Paese e 1.313 nuovi cantieri aperti   entro il 2015. Nell’occasione, la Cia ha evidenziato la totale assenza finora di una politica   organica di difesa e conservazione del suolo, spiegando che troppo poco si è fatto negli   anni per tutelare il territorio da incuria e degrado ed evitare l’abbandono da parte degli   agricoltori, la cui opera di presidio e di manutenzione è fondamentale, soprattutto nelle   aree marginali di collina e di montagna. I terreni coltivati, con quelli boschivi, svolgono un   ruolo essenziale per stabilizzare i versanti e trattenere le acque, ma negli ultimi vent’anni   la cementificazione sfrenata ha cancellato oltre 2 milioni di ettari agricoli. Per questo ora la   politica deve cambiare passo, riprendendo subito la discussione su uso e consumo di suolo, che è fermo alla Camera nonostante i vari ddl.