All’Auditorium della Fiera di Ancona, Agrinsieme ha presentato le sue proposte per il nuovo Piano di Sviluppo Rurale. Ma prima attenzione sulle gravi conseguenze della recente alluvione con le richieste per sostenere il comparto pesantemente colpito. Un Piano di Sviluppo Rurale al passo con i tempi condiviso dal mondo degli agricoltori, con procedure semplici, e di facile applicazione. E’ questo il messaggio forte che Agrinsieme Marche, il soggetto che riunisce Cia Marche, Confragricoltura, Copagri e le realtà del mondo della cooperazione, Agrital Agci, Confcooperative, Legacoop, ha lanciato nel corso dell’incontro tenutosi giovedì 8 Maggio u.s. ad Ancona presso la Sala Auditorium della Fiera di Ancona alla presenza del Coordinatore nazionale di Agrinsieme Mario Guidi. Ma l’evento si è tenuto a pochi giorni dalla pesante alluvione che ha colpito in particolare il territorio provinciale del capoluogo regionale, con conseguenze gravissime per l’agricoltura. E quindi sono arrivate chiare le richieste di Agrinsieme. Innanzitutto l’immediata dichiarazione dello Stato di calamità per dirottare le fondamentali risorse economiche in grado di sostenere gli agricoltori e più in generale l’intera comunità profondamente ferita. In questo senso è necessario applicare pienamente la 126 per mettere mano agli investimenti economici. Agrinsieme ha ribadito quanto sia rilevante la manutenzione della campagna, la tutela del territorio in grado di prevenire disastri come quello che si verificato sabato. A chi punta il dito su una presunta pervasività delle colture si ricorda come la legge sulla “condizionalità” obbliga gli agricoltori a rispettare certi parametri. Per quanto riguarda le proposte per il nuovo PSR, Agrinsieme innanzitutto chiede la “tempestiva attivazione del “Tavolo Verde”, dove poter approfondire le scelte da intraprendere nella definizione del PSR Marche 2014/2020”. Si tratta di ribadire la “centralità dello sviluppo dell’impresa agricola, singola e associata, come volano per il rilancio dello sviluppo economico”; il sostegno per favorire lo sviluppo a forme aggregate di impresa, la sussidarietà delle politiche di inclusione sociale”. Per il nuovo PSR si sottolinea la necessità di una sburocratizzazione con norme chiare e facilmente applicabili. Nel Piano precedente c’erano 50 norme che non facevano altro che appesantire il documento con conseguenze negative. Inoltre in un periodo di crisi la Regione deve attivarsi per facilitare l’accesso al credito. In tale ambito deve essere data all’imprenditore la possibilità di scegliere tra contributo in conto capitale e conto interessi, in quanto il solo contributo in conto capitale nel precedente PSR non ha fornito risultati soddisfacenti. Infine bisogna favorire l’aggregazioni di imprese “essenziali per affrontare la sfida economica e commerciale del futuro” e “preservare una particolare attenzione ai giovani imprenditori under 40 perché il ricambio generazionale è essenziale per la sopravvivenza dell’agricoltura nelle Marche”.
Proposte Agrinsieme per il nuovo Piano di Sviluppo Rurale
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