 Il 21 Novembre si è svolto ad Orvieto, in Umbria, il VI Forum nazionale della  Cia sul settore vitivinicolo con il tema “Più forte la filiera. Più forti gli agricoltori”.  Nel corso dell’incontro è stato affrontato il ruolo delle Organizzazioni di produttori  (Op), delle Organizzazioni interprofessionali (Oi) e dei Consorzi di tutela, quali strumenti e sistemi di relazioni per rafforzare l’aggregazione, la competitività e  l’internazionalizzazione delle imprese.   Per la CIA è doveroso spingere verso l’aggregazione tra le imprese, promuovendo, allo stesso tempo, l’integrazione delle filiere per arrivare a ottenere  equilibri tra agricoltori, trasformatori e distributori. L'aggregazione crea maggiore valore aggiunto lungo tutto la filiera, grazie alla semplificazione burocratica, alla logistica efficiente, ed ad una  promozione collettiva.  Nel settore vitivinicolo fulcro organizzativo delle  strategie di qualità   sono i Consorzi di tutela, che l regolamentano l’origine e la tipicità dei prodotti, svolgono  funzioni di gestione del disciplinare, di vigilanza sull’uso del marchio, di promozione. Ma oggi, per la Cia, occorre un cambio di rotta e un  salto di qualità, risolvendo il problema urgente della rappresentatività dei Consorzi.  Bisogna, cioè, assicurare la partecipazione effettiva di tutte le componenti imprenditoriali;  rivedere i pesi tra aziende utilizzatrici del marchio, componenti effettive della filiera e  strutture di servizio; far passare il principio che è il prodotto che sostiene la maggior parte  dei costi.  Solo consolidando le diverse forme di collaborazione della filiera si moltiplica  davvero il valore del nostro vino, anche all’estero, dove l’appeal delle nostre bottiglie è già  evidente nei numeri, ma resta suscettibile di forte crescita.
Il 21 Novembre si è svolto ad Orvieto, in Umbria, il VI Forum nazionale della  Cia sul settore vitivinicolo con il tema “Più forte la filiera. Più forti gli agricoltori”.  Nel corso dell’incontro è stato affrontato il ruolo delle Organizzazioni di produttori  (Op), delle Organizzazioni interprofessionali (Oi) e dei Consorzi di tutela, quali strumenti e sistemi di relazioni per rafforzare l’aggregazione, la competitività e  l’internazionalizzazione delle imprese.   Per la CIA è doveroso spingere verso l’aggregazione tra le imprese, promuovendo, allo stesso tempo, l’integrazione delle filiere per arrivare a ottenere  equilibri tra agricoltori, trasformatori e distributori. L'aggregazione crea maggiore valore aggiunto lungo tutto la filiera, grazie alla semplificazione burocratica, alla logistica efficiente, ed ad una  promozione collettiva.  Nel settore vitivinicolo fulcro organizzativo delle  strategie di qualità   sono i Consorzi di tutela, che l regolamentano l’origine e la tipicità dei prodotti, svolgono  funzioni di gestione del disciplinare, di vigilanza sull’uso del marchio, di promozione. Ma oggi, per la Cia, occorre un cambio di rotta e un  salto di qualità, risolvendo il problema urgente della rappresentatività dei Consorzi.  Bisogna, cioè, assicurare la partecipazione effettiva di tutte le componenti imprenditoriali;  rivedere i pesi tra aziende utilizzatrici del marchio, componenti effettive della filiera e  strutture di servizio; far passare il principio che è il prodotto che sostiene la maggior parte  dei costi.  Solo consolidando le diverse forme di collaborazione della filiera si moltiplica  davvero il valore del nostro vino, anche all’estero, dove l’appeal delle nostre bottiglie è già  evidente nei numeri, ma resta suscettibile di forte crescita.
VI Forum nazionale della Cia sul settore vitivinicolo
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