Agri@tour.itNel seminario tenuto da Turismo Verde  a Roma il 23 Ottobre nell’ambito della collaborazione con Wwf Italia e relativa al progetto “Agri@Tour: la Pac verso il 2020” è stato ribadito che l’applicazione della riforma della Politica agricola comune in Italia rappresenta una grande opportunità per la crescita del nostro sistema agricolo e agroalimentare. Un’occasione che deve essere colta anche dall’agriturismo, che ha un valore strategico per il Paese non solo come attività ricettiva e turistica, ma anche come fornitore di servizi legati alla sfera sociale, alla formazione, all’istruzione. Nel corso del seminario è stato rilevato che nella nuova programmazione comunitaria, l’agriturismo deve essere, pertanto, collegato allo sviluppo delle filiere corte, anche valutando l’opportunità, concessa dai regolamenti, di prefigurare uno specifico “sottoprogramma”, per finalizzare e ottimizzare risorse. Nella riforma della Pac, infatti, relativamente al secondo pilastro, è prevista la possibilità che gli Stati membri possano adottare nei Psr un “sottoprogramma tematico”. Gli agriturismi potrebbero sfruttare quello ipotizzato sulla filiera corta, intesa nel senso più ampio di rapporto diretto tra azienda agricola e consumatore-fruitore. Durante il dibattito è stato fatto presente che occorre evitare un eccessivo frazionamento di approcci tra i diversi Psr, favorendo la creazione di una visione comune tra Regioni, Stato, Associazioni agrituristiche e Organizzazioni di rappresentanza, con un partenariato efficace, necessario e richiesto dall’Unione europea. Il sistema unico di classificazione, recentemente adottato, deve rappresentare un ulteriore incentivo al miglioramento qualitativo delle imprese agrituristiche, valorizzando i loro diversi punti di forza: l’enogastronomia tipica, che oggi ha ampliato le sue possibilità con il recente “decreto del fare”, la fattoria didattica e sociale, la fruizione delle eccellenze paesaggistiche, ambientali, storiche e artistiche del nostro territorio.