Salgono a 151 i prodotti agroalimentari tradizionali marchigiani salvati dall'estinzione. Rispetto al precedente, che includeva 147 specialita', entrano il miele del Montefeltro e la 'moretta' di Fano (caffe' corretto con anice, brandy e rum). Le altre due voci in piu' derivano, invece, dal fatto che nella vecchia lista i prodotti visner e vino di visciole erano classificati come un'unica voce, mentre ora sono stati divisi. In 11 anni, rispetto al luglio 2000 quando e' iniziato it lavoro di catalogazione a livello regionale, i prodotti marchigiani censiti sono aumentati del 32%, passando da 114 a 151, grazie all'impegno degli imprenditori agricoli nel salvarli dall'estinzione. Nell'elenco vengono, infatti, iscritte le specialità ottenute secondo regole tradizionali protratte nel tempo per almeno 25 anni e metodiche praticate sul territorio in modo omogeneo. Nella classifica delle specialità dominano pane, pasta e biscotti con 44 diverse tipologie di prodotti (come i Maccheroncini di Campofilone o la Lonza di fico), seguiti da 41 verdure fresche e lavorate (dal carciofo monteluponese al marrone di Acquasanta Terme), 30 salami, prosciutti, carni fresche e insaccati di diverso genere (come il salame di Fabriano), 11 formaggi , 9 bevande tra analcoliche, liquori e distillati, 7 tipi di olio, 4 prodotti di origine animale (miele e ricotte), 4 condimenti (tra cui la salamora di Belvedere) e una preparazione di pesce.