Risultati immagini per trattamenti fito deriva effettoLa contaminazione ambientale dovuta all’impiego di prodotti fitosanitari è una problematica che ricopre fondamentale importanza in ambito agricolo. Tra le misure di mitigazione adottabili, l’impiego di coadiuvanti e di ugelli anti-deriva rappresenta il mezzo più facilmente utilizzabile nel breve periodo. Nel presente lavoro è stata valutata l’influenza di alcuni sistemi di distribuzione sulla deriva, sull’efficacia e sugli effetti collaterali in impianti di melo e di vite. In particolare, sono state messe a confronto applicazioni con insetticidi a base di chlorpyrifos-etile (DursbanTM 480 EC, 480 g/L EC) e chlorpyrifos-metile (ReldanTM 22, 225 g/L EC) impiegando ugelli convenzionali (Albuz, ATR 80 giallo), ugelli anti-deriva   ed ugelli convenzionali con l’aggiunta di un coadiuvante (Codacide oil, 864 g/L, DuPont). La deriva è stata calcolata con cartine idrosensibili, l’efficacia su Cydia pomonella e Lobesia botrana, e gli effetti collaterali sull’acarofauna ultile presente con campionamenti diretti della vegetazione. L’utilizzo degli ugelli anti-deriva hanno ridotto significativamente la deriva degli insetticidi impiegati senza comprometterne l’efficacia e gli effetti collaterali sulle popolazioni degli acari predatori. L'aggiunta del coadiuvante agli ugelli convenzionali non ha significativamente ridotto la deriva e non ha influenzato nè gli effetti collaterali nè l’efficacia.

Risultati immagini per sistema   pirodiserboIn ottemperanza al nuovo quadro normativo relativo all’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari (Direttiva 2009/128/CE - D.L. 150/2012, DM 22 gennaio 2014) il presente lavoro ha avuto lo scopo di verificare l’efficienza di strategie alternative alla gestione convenzionale della flora infestante in ambienti urbani e in vivai, comparando diserbo chimico tradizionale e meccanico con tecniche innovative. In particolare sono state valutate la tecnica del pirodiserbo, l’utilizzo di acqua a temperatura prossima al punto di ebollizione (sistema Eco Weed) e di acido pelargonico, un erbicida disseccante estratto la prima volta dalle foglie di Pelargonium roseum. La sperimentazione delle diverse tecniche di controllo è stata preceduta da uno studio della flora e della vegetazione al fine di pianificare nel modo più efficace gli interventi di contenimento delle infestanti, in funzione delle peculiarità delle specie e dell’habitat. I risultati hanno evidenziato concrete e valide alternative all’impiego del glifosate e del decespugliatore, sia in ambiente urbano che nei vivai.

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Il lavoro è volto all’individuazione di sostanze naturali, chimiche e di microrganismi in grado di indurre meccanismi di autodifesa in barbatelle, appena messe a dimora, rispetto a possibili future infezioni riconducibili ai più comuni Giallumi della vite (GY), causati da fitoplasmi appartenenti ai gruppi 16SrV(-C,-D) e 16SrXII-A rispettivamente responsabili delle ampelopatie denominate Flavescenza dorata (FD) e Legno nero (LN). I risultati preliminari ottenuti al primo anno di sperimentazione hanno evidenziato un bassissimo numero di piante infette, quindi, per il momento, non è stata osservata alcuna differenza di efficacia tra i prodotti in esame. Tuttavia, le prove sono state utili per la messa a punto di un approccio sperimentale innovativo per l’applicazione degli elicitori. Sono state utilizzate barbatelle sulle quali è stata eseguita l’analisi del DNA, che non ha evidenziato infezione da fitoplasmi, consentendo l’applicazione degli induttori di resistenza su individui presumibilmente sani. La medesima analisi, ripetuta nell’autunno dello stesso anno ha invece mostrato alcuni individui affetti da FD e LN, ma senza differenze significative fra le tesi. Sarà necessario proseguire i trattamenti ed i rilievi negli anni successivi per poter raccogliere maggiori dati circa l’efficacia dei formulati saggiati nel prevenire le infezioni di FD e LN.

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È stata valutata la dimensione delle gocce prodotte da ugelli pneumatici a Venturi in funzione della sezione di uscita dell’aria, della portata di liquido erogata e dalla quantità di aria con la quale l’ugello viene alimentato. La dimensione delle gocce è stata determinata con un analizzatore a diffrazione laser Malvern Spraytech ad una distanza di 800 mm dall’ugello. I risultati ottenuti hanno evidenziato che la dimensione delle gocce prodotte da questa tipologia di ugelli è fortemente influenzata dai parametri operativi con i quali vengono utilizzati: aumentando la portata le gocce diventano più grandi, aumentando la pressione dell’aria e la sezione dell’ugello le gocce diventano più piccole. Gli ugelli esaminati sono risultati in grado di produrre gocce di dimensioni comparabili con quelle prodotte dai tradizionali ugelli a turbolenza utilizzati sulle irroratrici ad aeroconvezione.

Risultati immagini per irroratrici ugelli

Un prodotto coadiuvante per sali rameici (Fitoil®), a base di olio di soia in emulsione stabile, è stato provato in laboratorio al fine di valutarne l’effetto sulla portata degli ugelli, sulla dimensione delle gocce erogate da ugelli a polverizzazione idraulica, sui tempi di evaporazione delle gocce e sull’entità della deriva potenziale. Sono state esaminate due differenti concentrazioni del prodotto coadiuvante nelle miscele sperimentali (0,05% e 0,1%) per confrontarle con l’impiego di acqua pura. Sono state condotte anche delle prove di distribuzione in vigneto per valutare la qualità della distribuzione sulla vegetazione utilizzando le stesse configurazioni dell’irroratrice e le diverse miscele con e senza coadiuvante. I risultati ottenuti hanno evidenziato che l’impiego di questo coadiuvante incrementa la dimensione media delle gocce erogate, riducendone la sensibilità alla deriva e prolungando i tempi di evaporazione delle gocce e può favorire l’incremento dei depositi sulla vegetazione del vigneto. Inoltre i profili di distribuzione dei singoli ugelli, quando è stato impiegato il coadiuvante, non hanno fatto registrare differenze significative rispetto a quanto riscontrato utilizzando acqua pura.