Dopo Milano anche Perugia, dove si è tenuta ieri la seconda manifestazione interregionale promossa nell’ambito della mobilitazione sull’intero territorio nazionale della Cia-Confederazione italiana agricoltori, ha fatto registrare una straordinaria affluenza di produttori agricoli, provenienti da tutte le regioni del Centro Italia.

Una risposta, quindi, forte al grande stato di disagio e di profonda crisi che vivono le imprese agricole del nostro Paese.
E’ stato il presidente nazionale della Cia Giuseppe Politi a riaffermare i motivi che hanno spinto la Confederazione a mobilitarsi in tutte le sue strutture. “Oggi -ha detto- le aziende agricole fanno i conti con una situazione di vera emergenza. I costi produttivi, contributivi e burocratici hanno raggiunto livelli non più sostenibili. I prezzi praticati sui campi continuano a crollare in maniera drammatica. Da parte del governo non arrivano risposte adeguate. Anzi, al settore primario vengono addirittura tolte risorse importanti. Uno scenario carico di tinte fosche che richiede un radicale cambiamento di rotta. Servono misure straordinarie e concrete. Occorre una nuova politica che si fondi su un progetto valido. Senza di ciò, migliaia di imprese rischiano di chiudere i battenti. Per questa ragione rinnoviamo l’invito al governo affinché dichiari lo stato di crisi per l’intero settore agricolo”.
“Siamo stanchi delle parole e delle promesse. E’ giunto il momento -ha rilevato Politi nel suo intervento alla manifestazione di Perugia- di atti realmente tangibili. Le imprese agricole non possono continuare ad operare in un contesto sempre più difficile e complesso. Occorre e al più preso una radicale svolta”.