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La botrite (Botrytis cinerea) rappresenta per la viticoltura modenese una problematica in continua evoluzione. Le strategie di difesa, pur articolandosi in pochi momenti fondamentali, non sono frequentemente praticate dalle aziende agricole, che possono incorrere, in anni sfavorevoli dal punto di vista climatico o per varietà particolarmente sensibili, in danni consistenti. Il lavoro si è riproposto di definire strategie verso questa avversità ricorrendo a sostanze attive a ridotto impatto ambientale, con particolare interesse per quelle di origine naturale. Il presente studio evidenzia l’efficacia di alcune sostanze di recente introduzione, che arricchiscono il portafoglio dei prodotti disponibili, impiegabili anche in prossimità della vendemmia. Il ricorso a molecole di sintesi di recente introduzione, come fluopiram, ha permesso di ottenere una protezione del grappolo molto buona anche in annate con un attacco sul testimone prossimo al 100%. Per le molecole di origine naturale è emersa la buona attività, costante negli anni, di Aureobasidium pullulans. Per altre, come le zeoliti, i risultati sono incoraggianti, ma andranno approfonditi.