L'Italia riparte dalla terra. La Cia porta in Expo il futuro: sono i giovani agricoltoriNella sua prima giornata di presenza all’Expo, il 5 maggio, la Cia è partita dai giovani, le nuove leve del settore che rappresentano il futuro dell’agricoltura. Nel corso dell’evento “Giovani: il vivaio da coltivare per far crescere il Paese”, articolato in varie iniziative, la Confederazione ha presentato i tanti giovani agricoltori che aderiscono all’Agia. Dal 2010, secondo un’indagine congiunta Cia-Censis, su circa 117 mila nuove attività, 106 mila hanno riguardato il settore primario e 11 mila quello agroalimentare. 17 mila gli “under 30” che hanno avviato un’impresa agricola. Questo significa, che su 100 start-up, 15 sono state create da giovanissimi. Non solo, le imprese agricole “young” mostrano una particolare dinamicità e capacità di adattamento ai cambiamenti del contesto: prendono in affitto le terre per espandere le dimensioni aziendali, oltre un quarto segue coltivazioni biologiche, seguono protocolli di ricerca e risultano fortemente innovative anche in virtù dell’alta qualificazione degli imprenditori e dell’elevato livello d’istruzione. Infatti, nella fascia di età compresa tra i 25 e i 39 anni, il 45,3% è in possesso di un diploma di scuola superiore e l’11,2% ha una laurea. E tra gli “under 25”, ben il 65,3% ha un diploma superiore e il 5,2% è già laureato. Continuando, tra il 2009 e il 2013 l’iscrizione alle Facoltà collegate al settore primario ha segnato un vero “boom”: +43% per Scienze zootecniche e tecnologie delle produzioni animali, +23% per Scienze e tecnologie alimentari, +19% per Scienze e tecnologie agrarie e forestali. Numeri importanti che, come sottolineato dal presidente nazionale Cia Dino Scanavino, “rappresentano il nuovo volto imprenditoriale dell’agricoltura, che guarda e agisce per la tutela della biodiversità, il mercato, la ricerca e l’integrazione di filiera e che poggia su un alto livello di qualificazione professionale. Se le imprese agricole riusciranno a cogliere le opportunità del mercato, sviluppandosi in chiave moderna, mostrando dinamismo, integrandosi nella filiera e puntando sulla qualità e sulle relazioni con turismo, cultura e ambiente, sarà possibile creare in cinque anni centomila posti di lavoro”. Una sfida ambiziosa che ha raccolto anche il sostegno del premier Matteo Renzi, che ha voluto essere vicino ai giovani imprenditori dell’Agia riuniti in assemblea a Expo, inviando il suo saluto: “Avete di fronte sfide fondamentali -ha detto- e in questo compito avete il mio sostegno”. Un segnale accolto positivamente dalla presidente dei giovani della Cia, Maria Pirrone: “E' una conferma del ruolo centrale dell’agricoltura per far crescere l’Italia”.