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La CIA ribadisce l'importanza di usufruire delle produzioni tipiche locali come formaggi, vini, salumi, ortaggi, frutta, conserve, marmellate e miele, prodotti di una tradizione enogastronomica che non ha eguali in Italia e nel mondo. E invita inoltre i genitore ad insegnare ai più piccoli a conoscere i sapori e a preferire il cibo sano, attraverso gustosi menu appositamente studiati per loro. «I consumatori — ha spiegato Massimo Sandroni presidente della Cia provinciale — sono sempre più attenti all'origine, alla qualità e alla storia dei prodotti che portano in tavola. Questa particolare situazione di crisi potrebbe sicuramente rappresentare un ottimo momento di diffusione e conoscenza delle produzioni locali e del lavorquotidiano delle aziende agricole; privilegiando l'originalità dei sapori e la stagionalità dei prodotti stessi». Valori, quest'ultimi, ribaditi nella «Carta di Mate ra», il documento che la Cia nazionale ha elaborato nei mesi scorsi in cui si affermano i valori, etici ed economici, dell'attività agricola. La «Carta di Matera», così definita dal nome della città in cui è stata presentata ufficialmente alla fine del 2010, richiede ai sindaci di tutta Italia un impegno preciso per contribuire al raggiungimento di obiettivi che riguardano la sicurezza della produzione alimentare, il rispetto dell'ambiente, la salvaguardia delle risorse idriche, il benessere animale, la biodiversità, le opportunità occupazionali ed il mantenimento del tessuto sociale nelle aree marginali. Articolo Resto del Carlino