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Nel nuovo esecutivo dovrà esserci un posto per il ministro delle Politiche agricole, guai se il dicastero del settore primario venisse depennato dal governo Monti: è in piena fibrillazione il mondo agricolo a fronte di voci che tratteggiano un esecutivo nel quale potrebbe non figurare il responsabile dello storico ministero. Un ministero «salvato» anche dalla scure della Riforma Bassanini che tagliava a 12 il numero dei dicasteri. L'allarme ha spinto le quattro maggiori organizzazioni agricole a una nota congiunta: «Il mondo agricolo non può fare a meno del suo ministro, ancor più in questo momento in cui è indispensabile una voce forte e autorevole a Bruxelles, dove è in atto una riforma epocale della politica agricola comune» scrivono Coldiretti, Cia, Confagricoltura e Copagri lamentando che «un sottosegretario o un altro ministro» con deleghe agricole, sarebbe troppo debole.